Business
Star di polso
Orologeria e celebrità. Un connubio che arriva da lontano e non ha ancora esaurito il suo appeal. Dallo zar di Russia a Leo Messi, quando l’ambasciatore aiuta a creare il valore della marca

Esiste un rapporto indissolubile tra orologeria e celebrità e nasce il giorno stesso in cui i grandi maestri orologiai di fine ‘700 – come Abraham-Louis Breguet – creano capolavori assoluti, sfruttando un incredibile mix di geniale progettualità e manualità fantasmagorica, con utensili artigianali e a lume di candela, per poi venderli alla nobiltà europea. Ossia le vere celebrità prima dell’avvento dei mezzi di comunicazione di massa e gli unici – insieme alle Marine militari degli imperi coloniali, che avevano bisogno di cronometri precisi per calcolare le rotte delle loro missioni navali in giro per il mondo – in grado di potersi permettere quei costosissimi gioielli, in primis da tasca e poi da polso. In ogni caso vere e proprie opere d’arte di micromeccanica. Tra i clienti di Breguet, per esempio, nei primi anni dell’800, vi sono la regina di Napoli e lo zar di Russia; tra quelli di Patek Philippe, la regina Vittoria. Con il principio del passaparola – da sempre e anche oggi la vera anima del commercio – che fa pensare alla nobiltà di corte: se ce l’ha regina, lo devo avere anch’io! OROLOGI E VIP: GUARDA LA PHOTOGALLERY
Tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900 la ricchezza si fa sempre più democratica, meritocratica, e l’alta orologeria, comunque ancora molto costosa, si allaccia al polso di personaggi trasversali e leggendari, come Wagner, Tolstoj, Kipling ed Einstein con Patek Philippe. E varca i confini del Vecchio Continente per arrivare ovunque, come nel caso del ricchissimo brasiliano Santos Dumont, con l’hobby dell’aviazione, che fa realizzare a Louis Cartier l’orologio che porta il suo nome. E sempre tra i super-clienti di Cartier, qualche anno dopo, troviamo il pascià di Marrakech che, non volendo togliere l’orologio in piscina, fa costruire al gioielliere parigino un esemplare con la cassa impermeabile.
ARRIVA IL MARKETING. La vera svolta consapevole, tra orologeria, celebrità e marketing, la porta Rolex. E chi altri poteva farlo se non il leader indiscusso del settore per notorietà oltre che per pezzi prodotti e venduti annualmente? E che di recente, in un excursus ininterrotto di supremazia mediatica, si è piazzata all’ottavo posto nella speciale classifica promossa da Brand- Finance sui marchi più influenti al mondo – il podio generale è appannaggio di Ferrari, Coca Cola e Pwc (finanza Usa) – , al primo se si considera il solo settore orologiero. Dicevamo, la svolta arriva nel 1927, quando l’azienda fondata dal tedesco Hans Wilsdorf decide di legare la propria immagine a quella della nuotatrice Mercedes Gleitze per la traversata del canale della Manica con il nuovo Oyster al polso. Nasce così il concetto di “ambasciatore” della marca o, più prosaicamente, il testimonial nell’orologeria moderna.
L’unica variante degna di nota è legata allo straordinario impatto dell’industria del cinema sulle abitudini dei consumatori. Perciò, parallelamente all’utilizzo di ambasciatori, abbiamo imparato a conoscere il product placement – ossia il posizionamento strategico di un marchio all’interno delle scene cinematografiche in accordo con il brand che viene pubblicizzato – attuato soprattutto dai grandi gruppi, con l’efficace esempio di Omega che si è legata indissolubilmente alla figura di James Bond.
IL TESTIMONIAL “A SUA INSAPUTA”. Un fenomeno che sposta ancora di più l’attenzione del conoscitore – nell’indulgenza di non chiamarla una malattia o quasi – è il riconoscimento dell’orologio al polso di uomini che hanno segnato l’immaginario collettivo e che, spesso, sono loro stessi appassionati e testimonial – più o meno involontari – di un determinato modello. Paul Newman, con il suo Daytona con quadrante omonimo, è la punta di un iceberg che scende e incontra Fidel e Che Guevara, con barbe nere e sigari in bocca, all’apice della rivoluzione castrista, entrambi con al polso dei Rolex Gmt-Master. Così come Marlon Brando fotografato durante una pausa di Apocalypse Now. Mentre Pablo Picasso, in due scatti famosissimi, sfoggiava un copricapo indiano e un Rolex Oyster Perpetual in bella vista nel primo, il petto nudo e braccia incrociate con un Patek Philippe Ref. 2497 nel secondo. L’avvocato Agnelli ha messo sul polsino della camicia il Ploprof di Omega ed è diventato un’icona, ma è altrettanto famoso un suo mezzo busto con un World Time Ref. 1415HU di Patek. Eric Clapton, poi, è immortalato in decine di scatti mentre suona la chitarra, mentre al suo polso ruota una collezione “faraonica” di cronografi Rolex e calendari perpetui sempre firmati Patek. Da non dimenticare il Dalai Lama con un Day-Date in oro giallo mentre stringe la mano al Principe Carlo, Steve McQueen che si allaccia un casco da corsa a Sebring con al polso un Submariner Ref. 5512 ed Elvis Presley che mostra un Day-Date Ref. 1803. E ancora Grace Kelly con un Lady Date in oro giallo da 26 mm, Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger con una moltitudine di Panerai, come pure Brad Pitt, che possiede anche diversi Rolex e Patek Philippe. Per non parlare dei presidenti degli Usa, tutti in Rolex: Eisenhower con Date-Just, Gerald Ford, Lyndon Johnson e Bill Clinton con Day-Date (che non a caso è chiamato anche “l’orologio dei presidenti”) Bono degli U2 è con Obama, ma l’appassionato riconosce solo il suo Day-Date in platino. Per la Russia, Putin predilige il Calendario Perpetuo di Patek Philippe, Ref. 5039.
Nel ‘700 erano i reali gli ambassador dei grandi
maestri orologiai, oggi a imporre i brand a livello
internazionale sono le star del cinema e dello sport
I “MATRIMONI” PIÙ FELICI DI OGGI. Nella rincorsa dei brand del settore a “sposare” celebrità in grado di far aumentare il giro d’affari, le campagne pubblicitarie offrono davvero di tutto, con abbinamenti improbabili o addirittura fuori luogo. Facciamo invece una panoramica sui connubi più azzeccati. Audemars Piguet è un marchio di alta orologeria che ha nella collezione sportiva Royal Oak uno dei punti di forza e in modo coerente ha scelto due tra gli sportivi più popolari dei nostri giorni: Leo Messi e James LeBron. Il primo è semplicemente uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, conosciuto e amato dall’Islanda alla Terra del fuoco. Il secondo è “Il prescelto”, il più forte giocatore di basket della Nba; e lo è, più forte di tutti, da quando la sua squadra al liceo faceva una media di 16 mila spettatori per vederlo in azione. Ed entrambi gli ambasciatori di AP hanno una fondazione che porta il loro nome in aiuto dei bambini disagiati. Breitling, per promuovere la sua linea in partnership con Bentley, ha scelto un altro degli sportivi più amati e conosciuti del pianeta: il connazionale – di Bentley – David Beckham, ormai famoso quanto la storica azienda automobilistica di autovetture di lusso. Affinità davvero naturale è anche quella tra Hublot, marchio dinamico che propone orologi importanti e dalla linea aggressiva, e lo “Special One”, José Mourinho, unico allenatore al mondo ad aver vinto i campionati di Inghilterra, Italia e Spagna e uno dei pochi a vincere due Champions League con due club diversi. Passiamo quindi a Iwc, una delle realtà leader del mercato e ha puntato su un altro binomio vincente per raggiungere tutto il suo potenziale pubblico. Per il Nord America (e comunque famoso in tutto il mondo) il cestista Carmelo Anthony, due ori olimpici e stella dei New York Knicks. E per il resto del mondo, il pilota, campione del mondo di Formula 1, Lewis Hamilton.
Poi c’è Omega. Tra i tanti testimonial della casa di Bienne vale la pena citare Daniel Craig, uno dei James Bond più amati oltre che quello tuttora in carica (e che carica). E George Clooney, sì, proprio lui: quattro Golden Globe, due Oscar e fascino da vendere. Infine Rolex, come abbiamo detto, è Rolex da sempre. Da quel 1927 al polso della nuotatrice Gleitze. E anche in questo caso parliamo di due leggende: il tenore Placido Domingo, conosciuto fino in fondo alla Fossa delle Marianne, dove è arrivato il Rolex Deep-Sea, 11 mila metri sotto il livello del mare, e Roger Federer, il tennista più forte di sempre, che ha anche il pregio – per l’azienda – di essere svizzero. Più di così…
Credits Images:
George Clooney con al polso Speedmaster ’57 Co-Axial Chronograph
