Dall’analisi di Deloitte, svolta sui bilanci di 210 società quotate sul mercato MTA, emerge che il 68% delle relazioni finanziarie analizzate, relative a 143 entità, contiene informativa sul cambiamento climatico con un livello di dettaglio molto diversificato, includendo casi in cui si offre un quadro molto generico e teorico (13 realtà su 143) e casi in cui si fornisce un’analisi approfondita e coerente con la strategia climate adottata dalle società (130 società). Il trend è in crescita rispetto al 2020 e al 2019, tuttavia, a fronte di un significativo miglioramento, rimane un 32% di società che non affronta tale aspetto nella Relazione finanziaria annuale.
L’analisi di Deloitte restituisce un significativo miglioramento rispetto all’anno precedente, ma, per certi versi, risulta ancor più sorprendente il trend di crescita relativo all’inclusione del cambiamento climatico quale parametro nell’elaborazione delle stime contabili (il 29% dell’intero campione di 210 società analizzato contro il 7% del report 2021), probabilmente in risposta alle sollecitazioni di mercato e degli enti regolatori, oltre che in seguito alla manifestazione dei primi impatti delle conseguenze del mutamento del clima.
“L’informativa, ancorché prevalentemente qualitativa, denota una crescente consapevolezza del nesso esistente tra il tema del cambiamento climatico, i suoi risvolti sulla strategia aziendale e i conseguenti impatti economico-finanziari nella gestione”, commenta Stefano Dell’Orto, Audit & Assurance Leader di Deloitte. “Dallo studio, inoltre, emerge una diversa ripartizione fra società: quelle industriali nel 64% dei casi affrontano il tema climate nella loro Relazione Finanziaria Annuale 2021, mentre quelle finanziarie solo nel 54% dei casi lo fanno. Il dato resta dunque disomogeneo se letto in una prospettiva settoriale: è infatti innegabile che il panorama evidenzi settori caratterizzati da una maggiore maturità, molto probabilmente influenzati dall’esposizione ad un maggior rischio derivante dal cambiamento climatico”.