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Sostenibilità

Gas per l’Italia? Dalla Libia arriva solo il 12%

Con la guerra civile in Libia, cresce la preoccupazione per i rifornimenti di gas nel nostro Paese. L’Ue rassicura: non ci sono problemi di approvvigionamento per l’Italia. Ecco da dove arrivano le forniture…

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C’è Passo Gries in Piemonte, punto di arrivo del gas di Olanda e Norvegia, mentre a Tarvisio in Friuli si raccoglie quello proveniente dalla Russia. Ma le riserve italiane sono costituite anche da altri paesi come la Slovenia, l’Algeria e la Libia. Proprio il gas di quest’ultimo paese sembra a rischio: la guerra civile interna al Paese rischia di portare a un progressivo stop delle forniture. Al momento, però, l’Unione europea sottolinea che per l’Italia “non ci sono problemi di approvvigionamento di gas. Abbiamo conferma che non c’è un problema di fornitura di gas all’Italia”. L’Ue ricorda inoltre che dalla Libia arriva circa il 12% dell’approvvigionamento all’Italia, “una quantità piccola sul totale. L’ammontare maggiore arriva dall’Algeria con il 33%, mentre dalla Russia arriva il 30% e dall’Olanda il 19%”. L’approvvigionamento del gas in Italia è basato su cinque punti di ingresso di gasdotti e su un unico terminale di rigassificazione del Gnl. Ecco la mappa delle porte di accesso al nostro Paese:

Tarvisio (Friuli): punto di arrivo del gas proveniente dalla Russia tramite il Tag;Passo Gries (Piemonte): punto di arrivo del gas del Nord (Olanda e Norvegia); Mazara Del Vallo (Sicilia): punto di entrata del gas dell’Algeria (Transmed) Gela (Sicilia): punto di ingresso del gas dalla Libia (Greenstream) Panigaglia (Liguria): punto di attracco delle navi metaniere e rigassificazione del Gnl (Gas Naturale Liquefatto)Gorizia (Friuli): punto di scambio con la Slovenia non può essere considerato un vero e proprio ingresso

In futuro l’entrata del gas in Italia e lo scambio tra i diversi paesi sarà molto diverso. Il sistema avrà altri due gasdotti di ingresso: Galsi, dall’Algeria tramite la Sardegna, e Igi, dalla Turchia alla Puglia tramite la Grecia. Inoltre, sono previsti altri terminali di rigassificazione in Adriatico. Cambieranno gli scambi con gli altri paesi: l’Italia potrà sfruttare la sua posizione geografica che la caratterizza come «ponte» tra l’Europa ed i paesi mediterranei dell’Africa del nord e diventare un importante hub anche per l’esportazione del gas verso i paesi del Nord che in questo momento sono forti produttori ma per i quali si profila un esaurimento dei giacimenti.