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Sostenibilità

Effetto Fukushima, l’Italia stoppa il nucleare. Via il referendum

Il governo ha deciso di soprassedere sul programma nucleare e abrogherà tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti. Una scelta che fa decadere uno dei quesiti referendari di giugno

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Niente energia nucleare, almeno per il momento. Il governo italiano fa un deciso passo indietro sulla possibilità di localizzare nel territorio nazionale impianti di produzione di energia elettrica nucleare e di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare. L’esecutivo, infatti, ha inserito nella moratoria già prevista nel decreto legge omnibus, all’esame dell’aula del Senato, l’abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione di impianti nucleari nel Paese. Il testo dell’emendamento del governo in pratica soppianta la prevista moratoria nella realizzazione delle centrali nucleari con la pura e semplice rinuncia a procedere alla realizzazione di centrali nucleari. Una scelta che avrà con l’effetto di far decadere il quesito referendario per l’abrogazione della legge con cui si apriva la strada al ritorno dell’energia atomica in Italia.Il testo dell’emendamento recita: “Al fine di acquisire ulteriori evidenze scientifiche mediante il supporto dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, sui profili relativi alla sicurezza nucleare, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in tale settore e delle decisioni che saranno assunte a livello di Unione Europea, non si procede alla definizione e attuazione del programma di localizzazione, realizzazione ed esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare”.Sulla decisione del governo pesa il disastro di Fukushima e la conseguente opinione di alcuni rappresentanti del Parlamento. Fra questi il ministro della Gioventù Giorgia Meloni che nel corso della presentazione dell’Earth Day 2011 aveva sottolineato come “a volte produrre risorse energetiche può essere dannoso e pericolosissimo, come l’esperienza giapponese ci insegna. L’ecologia – aveva continuato – si è imposta come priorità assoluta nell’agenda di ogni società già da tempo, ma l’attualità ancora una volta la rende un’emergenza”.La decisione è stata presa come un successo dall’opposizione e dai movimenti anti-nucleare anche se c’è chi pensa a una mossa studiata a tavolino. “In realtà si tratta dell’ennesima pagina triste di questa Legislatura” incalza il deputato democratico Dario Ginefra che spiega: “Si cerca di non far raggiungere il quorum al Referendum per timore che possa essere abrogata la norma sul legittimo impedimento e si lascia il Paese senza un Piano energetico”.