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Sostenibilità

Diversity Brand Index 2023: ecco i 10 marchi più inclusivi in Italia

Alla vigilia del Diversity Brand Summit, svelati i marchi che hanno realizzato i migliori progetti e le migliori iniziative del 2022 in tema DE&I. I numeri di Diversity e Focus Mgmt: le aziende più inclusive segnano un +21% di ricavi rispetto alle altre

architecture-alternativo Credits: Freepik

Barbie, Lavazza Group, Intesa Sanpaolo, Lines, Procter & Gamble, Netflix, Rai, Real Time, Spotify e The Walt Disney Company. Sono questi i brand che nel corso del 2022 hanno firmato i migliori progetti e le migliori iniziative in tema di Diversity, Equity and Inclusion (DE&I). La Top 10 emerge dal Diversity Brand Index 2023, unica ricerca italiana che misura la capacità delle marche di sviluppare con efficacia una cultura orientata alla DE&I. L’indice, ideato e curato da Fondazione Diversity Focus Mgmt, è stato presentato giovedì 2 marzo 2023 durante la sesta edizione del Diversity Brand Summit.

Durante l’evento sono stati premiati anche il vincitore assoluto (il brand che si è distinto per il miglior mix tra impegno intersezionale sulla DE&I rivolta al mercato finale, valutato dai Comitati, e percezioni di consumatrici e consumatori, rilevate attraverso la survey) e il vincitore digitale (il brand che ha implementato il miglior progetto digitale, riconosciuto dal mercato e dai Comitati).

DE&I e aziende: i temi emersi dal Diversity Brand Index 2023

“Quest’anno abbiamo voluto elevare l’asticella passando dalla top 20 a una top 10 delle migliori iniziative dei brand in tema DE&I”, dichiara Francesca Vecchioni, presidente di Fondazione Diversity. “Una direzione emersa chiaramente dalla ricerca Diversity Brand Index: la consapevolezza verso le tematiche della DE&I è infatti in continuo aumento. Consumatrici e consumatori, anche in un mercato così affollato, distinguono le azioni e la comunicazione più coerenti e autentiche in tema di inclusione, da quelle più strumentali o imputate di diversity  washing . Non basta più stampare una bandierina rainbow  sul proprio packaging o fare un post rosa per l’8 marzo per essere inclusivi: su questi temi le persone a cui si vuole parlare sono spesso più competenti delle stesse aziende che li comunicano. Oggi gli standard si sono alzati di molto, ai brand è richiesta coerenza, autenticità e competenza. Non si comunica più la DE&I, si comunica con la DE&I, ed è uno strumento eccezionale solo se è autentico, l’unico modo per arrivare davvero”.

Le aziende più inclusive aumentano i ricavi

In base ai dati del Diversity Brand Index 2023, accurata indagine condotta da gennaio a dicembre 2022 e che ha coinvolto un campione rappresentativo della popolazione italiana composto da oltre mille persone, il livello di attenzione e sensibilità sulle tematiche della diversità e dell’inclusione si conferma molto alto in un mercato sempre più consapevole, selettivo e attento a valutare le iniziative dei brand. I dati dello studio confermano che puntare sulle tematiche di DE&I non è solo giusto, ma conviene: le aziende ritenute più inclusive dai consumatori segnano delta del +21% nei ricavi rispetto alle altre, grazie a un Net Promoter Score (passaparola) positivo del 72,8%.

Il settore del fashion e della moda è sempre più percepito come inclusivo, subito dopo il retail, mentre consumatrici e consumatori ostili alle tematiche Lgbt+ continuano a diminuire e aumentano coinvolgimento, familiarità e contatto verso le tematiche generazionali e Lgbt+. Irrompono le persone indifferenti – disinteressate alle tematiche della diversità, nonché poco vicine ai temi della sostenibilità sia sociale che ambientale, prevalentemente di fascia d’età media (35-54 anni) – e le inconsapevoli, con forte collettivismo e scarso individualismo che non hanno nessuna forma di familiarità, coinvolgimento e contatto con le diverse forme di diversità nonostante l’interesse verso le tematiche sostenibili.

Articolo aggiornato il 3 marzo 2023 alle ore 16.25

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