Case in Italia: poche quelle con classificazione energetica

Un’Italia con differenze regionali ampie, con sistemi sanzionatori quasi inesistenti, con percentuali diversissime tra pubblico e privato seppur sempre più “diligente”. Ecco un affresco del nostro Paese a un mese dall’introduzione della normativa che richiede la certificazione energetica degli immobili in vendita o locazione.A dipingere il quadro ci ha pensato immobiliare.it che, analizzando gli annunci presenti sul proprio sito, ha rilevato che solo il 12,7% degli immobili ha un certificato di classificazione energetica valido, nonostante da gennaio sia entrato in vigore l’obbligo legale per tutti. Le percentuali sono in crescita ma ancora troppo basse; soprattutto per i privati: solo l’1,5% degli annunci da loro pubblicati è dotato di indicazione della classificazione energetica mentre va meglio per gli annunci pubblicati da agenzie (12,9%).Diverse anche le tempistiche di messa a norma degli annunci nelle diverse regioni italiane: da quando è stato introdotto l’obbligo, nel Nord Est la percentuale di annunci con certificazione energetica è salita al 18,9%, e al 15,6% se ci si sposta a Nord Ovest; il Centro Italia è fermo all’8,8% mentre il Sud al 3,8%. Forti le differenze anche a livello provinciale, con medaglia d’oro a Bolzano (oltre un annuncio su quattro, il 25,6%) e d’argento a Trento (22,0%). Percentuali a doppia cifra anche per Milano (11,3%) e Torino (10,2%), mentre tutte le altre città prese a campione dell’indagine hanno dati quasi irrisori (Roma è ferma al 5,2%, Palermo allo 0,9%).Motivo di dati così diversi tra le regioni è sicuramente da ricercarsi nel sistema sanzionatorio, deterrente ancora troppo poco utilizzato: solo la Lombardia sanziona il mancato adempimento dell’obbligo, con multe previste fino a 5.000 euro per i contratti dal 1° gennaio 2012.

Prima di comprare o affittare un immobile richiedete quindi la certificazione energetica: ora è un obbligo. Per tutti.