Sostenibilità
Addio pc spenti: Ied dona la potenza di calcolo alla ricerca medica
L’ateneo offrirà il tempo e il potenziale inutilizzato dei computer per scopi scientifici. Cosa succederebbe se tutti i terminali del mondo lavorassero insieme?
Offrire la potenza di calcolo inutilizzata dei proprio computer per sostenere la ricerca medica a livello mondiale. Si chiama Blockchain for life ed è il rivoluzionario progetto promosso da Y&R Italia che propone un nuovo modo per sostenere scienziati e ricercatori di tutto il mondo. Come? Grazie al calcolo distribuito, tecnologia attraverso la quale è possibile mettere a disposizione la potenza di calcolo di qualunque pc in modo sicuro (attraverso l’installazione di un software certificato) per ridurre sensibilmente i tempi di lavoro dei ricercatori, che altrimenti potrebbero impiegare anni per la soluzione di calcoli complessi.
L’Istituto europeo di design (Ied) è il primo ateneo al mondo a sposare questo progetto: a partire da questa sera i pc dello Ied non si fermeranno e, attraverso un software open source, lavoreranno tutta la notte in favore di Rosetta@home, istituto di ricerca americano che si occupa di prevedere la struttura tridimensionale delle proteine e le interazioni tra di esse. “Contribuire alla ricerca con Blockchain for life non comporta alcun costo”, sottolinea il direttore della Scuola di Comunicazione di Ied Milano, Elena Sacco. “Se tutte le aziende si unissero a noi, donando il tempo inutilizzato dei propri computer a una nobile causa, creeremmo insieme il più grande network benefico. La ricerca acquisirebbe un potere mai visto prima. E questo, a qualcuno, potrebbe davvero cambiare vita”.
La scelta di Rosetta@home come destinatario non è casuale, si precisa in una nota congiunta di Y&R Italia e Ied: rafforzare la ricerca in questo campo può consentire ai ricercatori di definire quali proteine sono utili alla cura di numerose malattie come Aids, Cancro, Malaria o Morbo d’Alzheimer.