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Attualità

Tasse, finiremo di pagarle il 21 giugno. Poi inizieremo a guadagnare

Rispetto all’anno scorso, la liberazione fiscale slitta di 24 ore. Ogni giorno servono quasi quattro ore di lavoro per evadere tutte le imposte

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Altro che sollievo fiscale. Se lo scorso anno siamo stati costretti a lavorare fino al 20 giugno per poterci liberare di tutte le tasse, e ci sembrava già un’enormità, nel 2019 le cose andranno ancora peggio. Mezzo anno, infatti, non sarà più sufficiente per ottenere la liberazione fiscale e il cosiddetto “Tax Freedom Day” slitterà di altre 24 ore. Secondo un’indagine realizzata dal Corriere della Sera assieme all’ufficio studi della Cgia di Mestre, un impiegato con uno stipendio medio-elevato (51.073 euro) si libererà delle imposte solo il 21 giugno. E se invece che su scala annuale ragioniamo alla giornata? La situazione appare ancora più negativa. Ogni giorno, infatti, lavoriamo quasi quattro ore solo per l’Erario: 115 minuti servono per pagare l’Iperf, 44 per i contributi e 45 minuti per accise e Iva. Ma non è finita qui. Tasse locali e altre mini imposte assorbono 21 minuti del nostro prezioso tempo. In pratica, chi timbra il cartellino alle 9, fino alle 12.45 lavora solo per affrancarsi dal giogo delle imposte, poi finalmente può iniziare a guadagnare qualcosina per sé e la propria famiglia. E in futuro potrebbe andare anche peggio: se la curva dell’Iperf non verrà modificata, per esempio con la flat tax o una riduzione delle aliquote, il Tax Freedom Day è destinato a slittare ulteriormente.