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Attualità

Saldi invernali 2016, svendite troppo precoci?

Prime proteste dei commercianti: per il 2017 è richiesto il posticipo

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Già iniziati in alcune regioni (Sicilia, Campania, Basilicata e Valle D’Aosta), i saldi invernali 2016 partiranno domani 5 gennaio anche nel resto d’Italia. Tuttavia le svendite sono in realtà in molti casi cominciate da giorni, addirittura a Capodanno: una strategia, questa, tesa forse a recuperare con gli sconti il calo dei fatturati rilevati rispetto alle festività del 2014.

LE CIFRE DEI SALDI 2016. Gli sconti previsti saranno mediamente del 30%; le famiglie ne approfitteranno destinando all’acquisto in promozioni un budget medio di 300 euro. Le svendite di fine stagione (anche se alla fine dell’inverno manca ancora qualche mese) saranno per i commercianti l’occasione per rifarsi di una stagione natalizia che non ha brillato per gli incassi: il presidente di Confesercenti Roma Valter Giammaria parla infatti di un calo registrato che si aggira su percentuali del 10-20%. A beneficiare dei saldi sarà soprattutto il fatturato dei settori dell’abbigliamento e delle calzature; è composta per la maggior parte da donne fra i 18 e i 45 anni la clientela più propensa ad acquistare durante le svendite di fine stagione.

LE PROTESTE. Non sono mancate le proteste dei commercianti riguardo alla data scelta per far partire i saldi invernali: le svendite dovrebbero secondo gli addetti ai lavori essere posticipate il prossimo anno di almeno un mese, e partire a fine gennaio-inizio febbraio. Un cambiamento di programma, questo, che appare auspicabile in un Paese come il nostro, dove è proprio a gennaio che le temperature cominciano a farsi veramente invernali.

SALDI IN ANTICIPO. Nonostante questo, sono molti gli esercizi commerciali che hanno di fatto anticipato i saldi rispetto alle date ufficiali, tramite promozioni mirate proposte ai clienti via sms o mail e addirittura con pubblicità in vetrina. Secondo i commercianti della Capitale non sono stati fatti adeguati controlli sugli esercizi commerciali, che non hanno rispettato le norme che impongono il divieto di vendite promozionali per i trenta giorni precedenti all’inizio dei saldi.

LE PROPOSTE DEI COMMERCIANTI. Fra le misure auspicate da Massimiliano De Toma, presidente di Federmoda Lazio e Roma-Confcommercio, vi sono l’istituzione di una data unificata per tutte le Regioni per l’inizio dei saldi, e il posticipo di tale data almeno alla fine di gennaio, misura che permetterebbe inoltre di dare la possibilità di effettuare vendite promozionali nel periodo natalizio; si guarda con sfavore, invece, alla liberalizzazione fortemente voluta da catene e grande distribuzione.

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