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Restauro del Colosseo, nessuno aveva i requisiti

Cecchi, direttore generale del Mibac, conferma che ora stato si inizierà una procedura negoziata con Della Valle che mette sul piatto 25 milioni di euro

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Il Colosseo, il “grande malato” tra i monumenti italiani, ma anche il più visitato – 3,2 milioni di turisti ogni anno –, è alla disperata ricerca di qualcuno che ne finanzi il progetto di restauro. Ma la gara indetta dal ministero dei Beni Culturali per selezionare i soggetti in grado di finanziare il restauro si è conclusa con un nulla di fatto. Dei novi partecipanti, sei stranieri e tre italiani nessuno è risultato idoneo.“Non sono emerse offerte valide – dichiara il direttore generale del Mibac, l’architetto Roberto Cecchi –. Non avevano i requisiti richiesti nel bando. Tutto qua. Ora cercheremo di realizzare una procedura negoziata con chi si offre…”. Ad offrirsi, non attraverso la procedura ufficiale, ma con una semplice lettera d’intente è Diego Della Valle. L’intenzione del patron di Tod’s è confermata da una conferenza stampa: “Fare restauri non è il mio lavoro, per questo non avevamo partecipato al bando. Ma il nostro gruppo resta disponibile a farsi carico anche di tutta la somma necessaria”. Diego Della Valle impone però una condizione: “I tempi della decisione devono essere brevi. Il nostro gruppo è quotato in Borsa, abbiamo l’obbligo di mettere in budget un investimento di questa entità di 25 milioni di euro”.Sulla questione è intervenuto oggi anche Gianni Alemanno. Secondo il sindaco di Roma non c’è bisogno di prorogare il bando dato che una gara di evidenza pubblica è già stata convocata e che sono già state raccolte le manifestazioni di interesse, tra le quali quella di Della Valle. Quanto alla mancanza di altre offerte concrete oltre a quella dell’imprenditore, Alemanno ritiene che i vincoli della gara, molto stringenti, abbiamo impedito una risposta adeguata.

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Il Colosseo