Connettiti con noi

Attualità

Tre direttive per costruire il futuro del Paese

Nella seconda giornata de Linkontro 2022, si parla di lavoro, famiglia, tecnologia e nuove prospettive per le persone, il Paese e le imprese. Focus sugli interventi di Tito Boeri, Giorgio De Rita e Massimo Canducci

architecture-alternativo

Per governare quell’incertezza che dà il titolo all’evento – Il tempo dell’incertezza – Governare la complessità del presente, costruire il futuro. Con coraggio – nella seconda giornata del Linkontro 2022 si fa il punto in diverse direzioni.

Crescita economica e quello stretto legame con la natalità del Paese

Ad aprire la giornata della manifestazione organizzata NielsenIQ, è Tito Boeri dell’Università Bocconi con i suoi Scenari in movimento, con un focus sui fattori critici dell’economia italiana. L’introduzione è sul piano Marshall per l’Ucraina e la crescita dei salari negli Usa e lo stallo italiano, malgrado il livello di occupazione sia a livelli record. “Esiste un problema per gli imprenditori di trovare lavoratori, ecco perché bisogna puntare sull’immigrazione. Esiste anche un enorme declino demografico che ipoteca il futuro del Paese”. Il docente di Economia del lavoro si spinge a chiedere una maggiore attenzione nei confronti delle nuove generazioni e delle famiglie e incrementare il tasso di natalità: “abbiamo bisogno di più persone capaci di contribuire alla nostra crescita”.

Gestire il futuro tra “Profezia”, “Scarsità”, “Transizione”, “Idee”

Dieci regole per navigare nell’incertezza

Secondo protagonista della giornata è Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, che per il suo intervento Il futuro in una società inquieta. Ambizione e coraggio in un nuovo progetto di sviluppo ha puntato su quattro parole chiave: Profezia, Scarsità, Transizione, Idee. Profezia perché occorre sforzarsi di guardare lontano sapendo cogliere l’inaspettato, provare a capire quello che siamo in potenza per poterlo diventare, e quel che saremo domani è la conseguenza diretta di ciò che facciamo adesso. La Scarsità, invece, riguarda la dimensione in cui vince la carenza di risorse, nell’amministrazione pubblica così come nell’approvvigionamento energetico e nelle materie prime, così come nella mancanza di sicurezza che spinge le famiglie a risparmiare fino al 13% del loro reddito annuo. La Transizione riguarda poi il tempo che bisogna darsi per raggiungere gli obiettivi che ci si è posti; la società è in perenne transizione da quella digitale a quella ecologica, così come quella professionale. E questi passaggi offrono al nostro Paese un’opportunità che dovremmo essere bravi a saper cogliere, non aggiungendo sovrastrutture bensì eliminandole, perché il vero sviluppo di una società avviene per sottrazione, quando ne elimini i pesi e le gravosità. E poi ci sono le Idee. Non basta più averne tante una singola intuizione buona, bensì diventa strategico diventare consapevoli di cosa serve e perseguirlo, non tanto e non solo perché conviene, ma perché è giusto andare in quella direzione. Fare cose ordinarie in modo straordinario.

Cinque tecnologie su cui le imprese devono investire

Massimo Canducci di Singularity University si chiede (e risponde) Come le tecnologie del futuro cambieranno (in meglio) le nostre vite. Dopo la narrazione sulle cosiddette tecnologie esponenziali, che diventano sempre più evolute a costi inferiori per il pubblico; nonché sulle tecnologie sostenibili, che rischiano solo si spostare altrove le ricadute ambientali e sociali, Canducci indica 5 tecnologie su cui le imprese dovrebbero assolutamente investire: Realtà virtuale; Realtà aumentata; Assistenti vocali; Robotica, che emigra dall’industria alla dimensione casalinga; Chip sottopelle. Canducci finisce con il dare ai circa 600 imprenditori e manager presenti in platea questi consigli: “Non innamoratevi delle tecnologie, quello che conta è l’impatto. Non abbiate paura delle macchine, ma non permettete loro di decidere per voi. Usate con equilibrio le tecnologie più innovative. Rispettate la privacy degli utenti. Evitate di stimolare le dipendenze. E, soprattutto, sappiate che se non state costruendo un mondo migliore, allora non state innovando per niente.