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Attualità

Italia, quasi 600 giorni per una causa civile

Peggiora la performance del nostro Paese nella definizione dei processi civili e commerciali in primo grado. Il commissario Ue: “Risultati che influenzano negativamente la propensione agli investimenti”

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Quasi 600 giorni per ottenere giustizia in un processo made in Italy. Con questo dato l’Italia si colloca tra i peggiori Paesi nell’Unione europea sul fronte di cause civili e commerciali. Un dato che, peggiorando dall’ultima rilevazione del 2010 (allora i giorni erano circa 500) preoccupa non poco il commissario alla giustizia dell’Unione europea, Viviane Reding: “Questi dati – ha affermato nel presentare il Quadro di valutazione Ue della giustizia 2014 – sono direttamente collegati all’economia in quanto, se gli investitori vedono che non possono contare su una veloce soluzione dei loro problemi, soprattutto se riguarda i soldi che devono investire, allora potrebbero cambiare idea e non investire più nel Paese”.

Secondo il rapporto l’Italia è ancora maglia nera quanto a numero di casi pendenti per cause civili e commerciali, sebbene mostri qualche miglioramento. Se, infatti, sulla base dei dati 2010 raggiungeva oltre sei casi pendenti in primo grado ogni cento abitanti, secondo i dati 2012 i casi si sono ridotti a circa 5,5.

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