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Attualità

Formazione aziendale: i settori su cui puntano le imprese italiane

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È la trasformazione digitale la regina delle tematiche di formazione su cui le aziende investiranno nel prossimo trimestre, con il 93% di esse che la ritiene un tema rilevante. Tra le altre tematiche di formazione corporate su cui punteranno le imprese da qui al 2024 seguono la metodologia lean / agile (80% di preferenza), lo smart working (75%) e la Diversity & Inclusion (77,4%). È quanto emerge da un’indagine condotta dal Mip Politecnico di Milano, realizzata su un campione di imprese italiane composto per il 71% di grandi aziende e per il 29% di pmi nell’ambito delle attività svolte dalla Corporate Education Community sull’evoluzione della formazione aziendale. Una comunità di imprese, sottolinea la business school dell’atene milanese, rappresentanti diversi settori e operanti in tutta Italia: commercio, consulenza, elettronica, energia / rifiuti, servizi finanziari / assicurazioni, automotive, informatica, tessile, alimentare, TLC, pharma, ristorazione, sanità, editoria, PA, raffinerie.

“I processi di formazione interni alle imprese stanno vivendo una fase di profonda trasformazione”, ha dichiarato Federico Frattini, Dean del Mip Politecnico di Milano. “Le circostanze che impongono un cambiamento radicale sono numerose e stanno esercitando il proprio ruolo da ben prima dell’emergenza Covid. Oggi lo scopo della formazione non è più solamente quello di assicurare un costante miglioramento delle competenze dei collaboratori ma quello di porsi al centro di vere e proprie politiche di investimento nel capitale umano aziendale per assicurare una modalità di lavoro più sostenibile e orientata al bene comune. I prossimi anni – conclude Frattini – costituiranno il banco di prova per verificare come la formazione saprà rendersi protagonista di tali cambiamenti e consolidare nuovi orizzonti e paradigmi”.

Settore che vai, formazione che trovi

Tornando ai dati della ricerca, si evidenzia anche come la rilevanza delle aree tematiche oggetto dei progetti di formazione dipenda dal settore di riferimento delle aziende. La già citata digital transformation ad esempio è prioritaria soprattutto per utility e multi-utility (energia, rifiuti), superando altri settori che mantengono comunque una preferenza alta. Tematiche di finanza e accounting sono invece più interessanti per banche, assicurazioni e società di consulenza. Al contrario, i contenuti di marketing sales sono più rilevanti per i player del commercio. Anche le tematiche relative allo smart working, in chiave di formazione, sono prioritarie per il settore energetico.

Un ulteriore spunto emerso dalla survey riguarda il digital learning nell’ambito dei percorsi di formazione lanciati in azienda. Negli ultimi 18 mesi le tecniche esperienziali applicate alla formazione dei dipendenti non hanno trovato facilità di impiego: il limitato accesso alle sedi di lavoro, infatti, non ha permesso di utilizzare diffusamente forme apprendimento in presenza, che invece venivano ampiamente utilizzate prima del 2020. Le piattaforme di online learning sembrano aver rapidamente raggiunto un elevato grado di maturità, passando da gradi di utilizzo rispettivamente di 1,6 e 1 (su scala 1-4) a 2,3 e 1,8 per il prossimo triennio, secondo quanto dichiarato dalle aziende rispondenti.

“La fotografia della formazione in Italia che abbiamo scattato con questa prima edizione della ricerca ci restituisce un’immagine in movimento, dove già si possono cogliere i segnali del cambiamento”, ha aggiunto Tommaso Agasisti, Associate Dean for Internationalization & Quality Mip Politecnico di Milano. “Basti pensare che, allargando lo sguardo ben oltre all’impatto che la pandemia ha portato in questo campo, la dimensione del mercato dell’Education Technology è stata stimata a 89,5 miliardi di dollari nel 2020 con una previsione di crescita tra i 368 e 406 miliardi di dollari entro il 2025”.