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Attualità

Dall’Italia dei misteri rispunta Licio Gelli

In un’intervista l’ex Maestro Venerabile della loggia P2 torna a parlare del Piano di rinascita democratica e accenna a una misteriosa terza organizzazione creata da una persona ancora viva tutt’oggi. Negativo il giudizio sull’ex membro di propaganda 2, Silvio Berlusconi: “E’ venuto meno a quei principi che pensavamo avesse…”

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Pensi a questo puttanaio delle ultime settimane… Sia chiaro, è vero che può fare ciò che gli pare e piace, come e quanto vuole, ma bisogna anche avere la capacità di “saperlo fare”, eppoi esiste pur sempre un limite”. A parlare è Licio Gelli che in un’intervista a il Tempo dà un giudizio sull’ex membro P2 e attuale presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Qualche anno fa Gelli, conosciuto ai più per essere stato Maestro Venerabile della loggia massonica Propaganda 2 (P2) aveva un giudizio positivo su Berlusconi e sul suo Governo. “Precisiamo – sottolinea nell’intervista – il giudizio era positivo. Quando due persone si sposano – spiega Gelli – fanno questa scelta con ardore, con calore. Poi, succede che, dopo tre, quattro anni, decidano di separarsi… Perché? Semplicemente perché sono venuti a mancare quei principi, quei valori. Ecco, anche lui, Berlusconi intendo, è venuto meno rispetto a quei principi che noi pensavamo lui avesse… E ricordi che l’ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo… l’ho anche aiutato, quando ho potuto…”.Gelli non fa sconti al presidente del Consiglio che “ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l’Italia, ma nessuno gli dice nulla… Ha commesso un reato (riferendosi al caso Ruby, ndr)? Se è vero ciò che gli viene attribuito (e credo che almeno in parte sia vero), allora sì: non avrebbe dovuto farlo, o, quantomeno, avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati”.

“P2 capitolo chiuso, ma se avessi 20 anni di meno…”Per quanto riguarda la loggia massonica P2, Licio Gelli la definisce un “capitolo chiuso. All’epoca – spiega Gelli – se avessimo avuto quattro mesi di tempo ancora, saremmo riusciti ad attuarlo… In quel momento avevamo in mano tutto: la Gladio, la P2 e… un’altra organizzazione, che ancora oggi non è apparsa ufficialmente (e di cui Gelli dice di non ricordarsi il nome, ndr), non creata da noi ma da una persona che è ancora viva tutt’oggi, nonostante abbia oramai tanti anni. Avevamo tre organizzazioni, ancora quattro mesi di tempo e avremmo sicuramente messo in pratica il Piano. Che, sia chiaro – aggiunge -, era valido allora e sarebbe valido anche adesso. Certo, servirebbero delle modifiche, ma attuando il Piano non saremmo arrivati alla situazione che, in Italia, si vive oggi”. Quindi si esclude un ritorno di Licio Gelli e della loggia P2? “Guardi – spiega – oramai dell’Italia mi interessa nulla… alla mia età, si figuri. Sono vecchio oramai. Però – aggiunge – se soltanto avessi vent’anni di meno, rifarei il piano e lo attuerei…”

Credits Images:

Licio Gelli ai tempi dell'esplosione del caso P2