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Attualità

Caso Scaglia, il processo Carosello entra nel vivo

Dopo le eccezioni procedurali in aula si valuta l’ammissione di prove prodotte dall’accusa e dalla difesa. Intanto si apre uno spiraglio per la fine degli arresti domiciliari per l’ex presidente di Fastweb e gli altri manager tlc

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Il momento per tornare a discutere del merito della vicenda per il processo Carosello è arrivato. Esaurite le eccezioni procedurali, come ad esempio la richiesta (respinta) di Fastweb, Telecom Italia Sparkle e Swisscom Italia di costituirsi parte civile (leggi), mercoledì 26 gennaio si torna in aula per il giudizio di ammissione delle prove della difesa e dell’accusa. Il Tribunale, una volta verificato e ammesso il quadro probatorio proseguirà quindi con le udienze in cui saranno ascoltate tutte le testimonianze chiamate in causa dai pm e dai legali difensori (fase dibattimentale). Si tratta del primo confronto sul merito della vicenda dopo la decisione di procedere al rito immediato. Una decisione che, si legge nell’ordinanza – riportata dal blog silvioscaglia.it – “consegue solo all’esito di quel complesso iter procedimentale che ha posto il prevenuto in condizione di esercitare un valido contraddittorio su tutti i presupposti della misura cautelare, sotto il duplice profilo dei gravi indizi e delle esigenze cautelari”.

I verbali dei manager Fastweb e Telecom Italia Sparkle onlineCon l’avvio della fase dibattimentale il blog dell’ex manager ha deciso di mettere a disposizione del pubblico una rassegna “sui cosiddetti ‘gravi indizi’, così come sono emersi dagli interrogatori nel corso dei cosiddetti ‘colletti bianchi’, ovvero i vertici delle società telefoniche Fastweb e Telecom Italia Sparkle”. Nei prossimi giorni verranno quindi pubblicati stralci dai verbali dei manager, “per capire – si spiega sul blog silvioscaglia.it – se e in quale misura l’inchiesta abbia approfondito la natura del business telefonico contestato e i meccanismi di governance e di gestione di una società del settore”.

Silvio Scaglia torna libero?Arrestato lo scorso 26 febbraio 2010, Silvio Scaglia è agli arresti domiciliari dal 19 maggio (più di 334 giorni) nella sua abitazione di Antagnod-Ayas, in Valle d’Aosta. Ma una decisione della Suprema Corte dello scorso 20 gennaio potrebbe cambiare la situazione dell’ex dirigente Fastweb e degli altri manager tlc privati della libertà personale. La Corte, infatti, ha annullato un provvedimento del Tribunale della Libertà che aveva confermato le esigenze di custodia cautelare per Antonio Catanzariti, ex manager di TIS, imputato al processo per la “frode Carosello” e attualmente agli arresti domiciliari. Secondo la Corte non sussistono ragioni sufficienti per privarlo della libertà personale. Ora toccherà nuovamente al Tribunale del Riesame tornare ad esprimersi, ma l’avvocato di Catanzariti, Giovanni Maria Giaquinto, sottolinea che questa decisione potrebbe “riverberarsi positivamente su tutti gli altri manager tlc. Si è aperto uno spiraglio importante – prosegue l’avvocato– e posso già anticipare che in una delle prossime udienze del processo* formalizzeremo ai giudici del Tribunale una richiesta di revoca dei domiciliari”.

*Va ricordato che, differenza degli altri manager tlc, Catanzariti verrà processato separatamente per i due reati dei quali è accusato: delitto associativo e frode fiscale. Questo perché, lo scorso 10 agosto 2010, l’ex manager di TIS aveva già ottenuto la libertà per la presunta evasione dell’Iva, stante la scadenza dei termini di custodia, motivo per cui il GIP Paolicelli aveva respinto il giudizio immediato chiesto dalla Procura. Salvo poi, su ulteriore intervento dei PM, ripristinarlo per la sola “associazione”. (fonte: silvioscaglia.it)