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Attualità

Alitalia verso la maggioranza pubblica. Mef e Ferrovie ai posti di comando

A Ferrovie dello Stato e Tesoro dovrebbe andare il 50% della proprietà, all’americana Delta una quota tra il 10 e il 15% e al quarto socio il 40%

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Ufficialmente c’è ancora qualche giorno di tempo per presentare le manifestazioni d’interesse (la scadenza è fissata per il 15 luglio), ma il futuro di Alitalia sembra già delineato. Salvo colpi di scena, la maggioranza assoluta sarà pubblica. A guidare l’ex compagnia di bandiera saranno le Ferrovie dello Stato e il Ministero dell’economia e delle finanze, con Delta e un altro attore ancora da individuare come partner. È quanto riporta Ansa, sulla base dei rumors trapelati dal Ministero dello sviluppo economico. Del resto, nell’incontro a Palazzo Chigi con i sindacati, lo stesso Luigi Di Maio ha ammesso che “siamo vicini alla soluzione” e che “probabilmente prossima settimana si chiude”. A Ferrovie dello Stato e Mef dovrebbe andare, complessivamente, il 50% della proprietà, all’americana Delta una quota compresa tra il 10 e il 15% e il quarto socio dovrebbe accaparrarsi il 40% del capitale (sborsando almeno 300 milioni di euro). Chi sarà a spuntarla? Nei giorni scorsi, i nomi più papabili sembravano il gruppo abruzzese Toto, German Efromovich, imprenditore colombiano azionista di maggioranza di Avianca, e Claudio Lotito, patron della Lazio. Nelle ultimissime ore si è inserito nella partita anche Atlantia, il gruppo della famiglia Benetton. Non resta che aspettare per vedere chi riuscirà a trovare l’accordo migliore.

Intanto dal fronte amministrativo arrivano ottime notizie per la compagnia: a giugno i ricavi da traffico passeggeri sono aumentati del 4,4% e il numero dei viaggiatori è cresciuto del 2,2%, con risultati record sulle rotte intercontinentali. “Auspichiamo che la vicenda Alitalia si concluda bene, con un piano industriale, che faccia diventare Alitalia, integrata chiaramente a Ferrovie, un grande soggetto attrattivo di turisti dal mondo verso l’Italia e competitivo per inviare le nostre merci nel mondo”, ha commentato presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.