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Attualità

Addio al bicameralismo perfetto: come cambia il Senato

Nuove competenze per Palazzo Madama che non voterà più la fiducia al governo. Tensione sull’ultimo atto del ddl Boschi al voto finale: approvato con 183 sì

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Addio bicameralismo perfetto. Con l’ultimo voto sul ddl Boschi oggi il Parlamento potrebbe sancire la fine di un pezzo di storia politica italiana. L’approvazione è arrivata con 183 sì, mentre Gal, Lega, Sel e M5s hanno scelto di non partecipare al voto. Ora il provvedimento passa alla Camera per la seconda lettura.

Dagli articoli votati ieri – e l’archiviazione di 7 mila emendamenti tra le proteste plateali di grillini e opposizioni – nasce un nuovo Senato non elettivo, composto da cento membri con nuove competenze:

– voterà le leggi costituzionali

– non voterà la fiducia al governo

– avrà poteri di intervento legislativo limitati (come la tutela delle minoranze linguistiche)

– non avrà più l’ultima parola sulle leggi di bilancio

I nuovi senatori non avranno indennità ma solo l’immunità. I senatori a vita vengono aboliti, ma quelli attualmente nominati rimarranno in carica.

IL REFERENDUM

Cambia anche l’istituto referendario che avrà un doppio quorum (variabile a seconda del numero di firme raccolte al momento della presentazione) e vedrà innalzarsi a 150 mila il numero di firme richieste per le leggi di iniziativa popolare.

POTERE AL PREMIER

Con la riforma, i disegni di legge del governo godranno di una corsia privilegiata per essere esaminati dalle Camere.

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