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Protagonisti

Silvio Berlusconi e un impero da 7 miliardi di euro

Scomparso all’età di 86 anni, l’imprenditore era a capo del gruppo Fininvest, holding leader nel settore della comunicazione e dell’intrattenimento con interessi anche nel settore bancario e sportivo

architecture-alternativo Un giovane Silvio Berlusconi tiene un discorso nella sede di Mediaset, nel 1992 Credits: Photo by Franco Origlia/Getty Images

Scomparso nella giornata di lunedì 12 giugno, Silvio Berlusconi lascia un patrimonio che Bloomberg stimava in 7,5 miliardi di dollari (circa 7 miliardi di euro), una fortuna che deriva in particolare dai risultati della holding Finvest, società che proprio ieri ne ha ricordato la sua “forza creativa” oltre che “il suo genio imprenditoriale” come “patrimonio inalienabile della società, come delle aziende del gruppo”, sottolineando che tutte le attività “proseguiranno in una linea di assoluta continuità sotto ogni aspetto”.

La Fininvest di Silvio Berlusconi

Fino a ieri, Silvio Berlusconi possedeva oltre il 60% di Fininvest, mentre i suoi cinque figli controllano ciascuno circa il 7,5% della società. Con un fatturato di quasi 4 miliardi di euro e più di 15 mila dipendenti, Fininvest detiene il 50% della società televisiva Media For Europe (ex Mediaset), il 53,3% del Gruppo Mondadori e il 30% di Banca Mediolanum, tutte società quotate in Borsa. Inoltre, la holding detiene il pieno controllo del Teatro Manzoni di Milano e del Monza, club di calcio portato dalla Lega Pro alla Serie A insieme ad Adriano Galliani; quest’ultima una nuova avventura sportiva dopo gli oltre 30 anni di successi con l’Ac Milan, società ceduta nel 2017.

La storia imprenditoriale

In un articolo dell’agenzia di stampa Radiocor, si ripercorre l’ascesa imprenditoriale di Silvio Berlusconi, nato a Milano il 29 settembre del 1936 e laureatosi nel 1961 in Legge all’Università degli studi di Milano, con il massimo dei voti, con una tesi sul diritto nella pubblicità (Il contratto di pubblicità per inserzione), pubblicazione che si aggiudicò il primo “Giannino Manzoni”.

L’attività imprenditoriale di Berlusconi, lasciata almeno dal punto vista operativo con l’ingresso in politica del 1994, è iniziata negli anni 70 con il settore immobiliare – quando fonda la Cantieri Riuniti Milanesi con Pietro Canali – e decolla con la costruzione di Milano 2, il quartiere residenziale a Segrate, in provincia del capoluogo Lombardo, realizzato con i più moderni servizi dell’epoca, che gli vale l’onorificenza nel 1977 di Cavaliere del Lavoro. In quegli anni si registrano anche l’acquisizione di una partecipazione nella Società Europea di Edizioni, editrice del quotidiano il Giornale (poi ceduta al Gruppo guidato dal fratello Paolo Berlusconi) e l’esordio da editore televisivo. Quest’ultima parte dalla tv via cavo, rilevando Telemilano58, che diventerà Canale 5, e poi si allarga con l’acquisizione di Italia 1 (da Rusconi) e di Rete 4 (da Mondadori). La Fininvest di Berlusconi, anche con la nascita dei Reteitalia e la concessionaria Publitalia ’80, diventa il primo editore televisivo privato in grado di fare concorrenza alla Rai; trovando una sponda, si sottolinea nel riepilogo di Radiocor, anche nei cambiamenti normativi introdotti dapprima con i cosiddetti ‘decreti Berlusconi’ emanati negli anni 80 dal Governo Craxi, poi con la Legge Mammì di riordino del sistema radiotelevisivo.

Nel 1986 l’acquisto dell’Ac Milan, club che Berlusconi porterà alla ribalta nazionale e internazionale con 29 trofei in 31 anni, seguono poi le acquisizioni del Gruppo Mondadori e Medusa Film. Nel 1996 le attività televisive di Fininvest, riunite in Mediaset (ora MediaForEurope), vengono quotate in Borsa con una capitalizzazione iniziale superiore agli 8 mila miliardi di lire.

Poche settimane prima, a giugno, esordisce in Borsa Mediolanum, società di promozione finanziaria che vede Silvio Berlusconi affiancare Ennio Doris. Pochi mesi più tardi, nel 1997, nasce l’istituto di credito Banca Mediolanum. I passaggi successivi continuano su fininvest.it.