Protagonisti
Dalle oche a imprenditore dell’anno: chi è Remo Ruffini
Il numero 1 di Moncler premiato come Imprenditore dell’anno 2017 da EY tra gli imprenditori italiani alla guida di aziende con un fatturato di almeno 25 milioni di euro e che abbiano saputo creare valore, con spirito innovativo e visione strategica
Remo Ruffini (Moncler) è Imprenditore dell’anno 2017 secondo EY. Il presidente e amministratore delegato di Moncler è stato premiato nel corso della XXI edizione del premio riservato a imprenditori italiani alla guida di aziende con un fatturato di almeno 25 milioni di euro e che abbiano saputo creare valore, con spirito innovativo e visione strategica, contribuendo alla crescita dell’economia in Italia e nel mondo. Il riconoscimento a Ruffini è «per aver rilanciato il marchio a livello internazionale e aver creato, in meno di 10 anni, uno dei più importanti gruppi italiani della moda, attraverso una continua ricerca dell’eccellenza ed un vincente e raffinato uso della comunicazione; contribuendo ad esportare il prestigio del made in Italy nel mondo».
Remo Ruffini (Moncler) è Imprenditore dell’anno 2017 di EY
Nel suo discorso di accettazione del premio di Imprenditore dell’anno 2017, Ruffini ha ricordato: «Quando ho acquisito Moncler ritenevo che avesse una storia e un heritage unici. Ero assolutamente convinto che potesse diventare un brand speciale e, con grande coerenza, insieme al mio team abbiamo sviluppato questo progetto innovativo, restando sempre fedeli al nostro DNA. Oggi Moncler è un marchio globale, che a fine 2016 ha superato il miliardo di euro in ricavi con una presenza in oltre 70 Paesi. Considero questo premio un significativo riconoscimento che sottolinea i continui sforzi e la passione con la quale lavoriamo ogni giorno e ci impegniamo con entusiasmo e dedizione a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi. E dire che Moncler era finita nella bufera per il presunto scandalo delle oche, ma ha saputo assorbire il colpo e continuare sulla propria strada.
Durante l’evento è stato presentato l’EY Growth Barometer 2017 – Italy, un report che analizza come le aziende italiane stanno realizzando i loro piani di sviluppo. L’indagine promossa da EY riguarda 2.340 top manager di aziende con ricavi compresi tra 1 milione e 3 miliardi di dollari e una selezione di società in rapida crescita con meno di cinque anni di vita. «La storia ultraventennale del Premio dimostra come nel nostro Paese esista un tessuto imprenditoriale sano, capace di rinnovarsi, di superare anche i periodi più critici cogliendo i cambiamenti come opportunità, puntando su innovazione, ricerca e internazionalizzazione», ha commentato Donato Iacovone, amministratore delegato di EY in Italia e Managing Partner dell’area Mediterranea. I nostri dati mostrano che la fiducia del middle market italiano – tipiche del nostro tessuto imprenditoriale – è solida, con oltre la metà delle aziende (il 52%) che punta a una crescita tra il 6% e il 10% nel prossimo anno, un incremento significativamente maggiore rispetto alle previsioni globali della Banca Mondiale, pari al 2,7%».
Gli altri premiati
Gli altri riconoscimenti di Imprenditore dell’anno di EY nelle singole categorie sono stati:
- Premio Industrial Products è stato consegnato a Nicola Giorgio Pino, residente del Gruppo Proma
- Food & Beverage ad essere premiato è stato Daniele Ferrero, amministratore delegato di Venchi
- Giovanna Furlanetto, presidente di Furla, ha vinto invece il Premio Fashion & Design
- Il Premio Innovazione è stato assegnato a Romano Minozzi e Federica Minozzi, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Iris Ceramica Group
- Il Premio Digital Transformation è stato invece conferito a Franco Stefani, fondatore e Presidente del Gruppo System
- Marco Nocivelli, alla guida del Gruppo Epta, ha vinto il Premio Family Business
- Il Premio Globalization è stato consegnato ad Adolfo Guzzini, Presidente di iGuzzini
- La giuria 2017 ha deciso di assegnare un premio speciale a Michele Zanella, direttore generale di O bag
- Il Premio Startup è stato conferito a Instal
Luca Pellizzoni, Partner EY e responsabile italiano del Premio, ha dichiarato: «Le storie imprenditoriali che premiamo oggi rappresentano il successo del made in Italy in vari settori produttivi, tra i quali il food, il fashion e l’automotive. Settori che testimoniano la capacità dell’Italia di guidare la quarta rivoluzione industriale. Le imprese premiate mostrano capacità di internazionalizzazione, sia in termini di penetrazione di nuovi mercati che di attività produttiva. Inoltre, dimostrano di avere vocazione all’innovazione attraverso importanti investimenti in ricerca e sviluppo, con l’utilizzo di tecnologie d’avanguardia e con un’attenzione all’ecosostenibilità dei processi produttivi, e di saper riunire team di qualità, con le giuste competenze, elemento fondamentale per il successo dell’impresa».
Ad assegnare i premi la Giuria, presieduta da Gianni Mion, Presidente di Fila S.p.A. e di Space3 S.p.A., e composta da Alberto Baban, presidente della Piccola Industria di Confindustria e Vice Presidente di Confindustria; Giampio Bracchi, Presidente Emerito Fondazione Politecnico di Milano e Polihub; Guido Corbetta, professore ordinario di Corporate Strategy presso l’Università Bocconi di Milano; Linda Gilli, Presidente e a.d. di Inaz S.r.l.; Marco Giovannini, presidente di Guala Closures S.p.A.; Monica Mandelli, Managing Director in KKR & Co. a New York e Paolo Scudieri, amministratore delegato di Adler Plastic S.p.A..