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Philip Morris: formazione continua per dipendenti e filiera

La formazione è un elemento strategico per la multinazionale, che punta a creare una cultura aziendale basata sulla crescita e l’innovazione. Come e perché? Ce lo spiega Leandro Maggi, direttore People & Culture

architecture-alternativo Da quasi 18 anni in Philip Morris International, Leandro Maggi è stato nominato Director People And Culture Italy nell’aprile 2023. In precedenza ricopriva dal 2019 lo stesso ruolo per Argentina, Bolivia, Chile, Paraguay & Uruguay

Ormai da un decennio Philip Morris ha intrapreso un percorso di profonda trasformazione che riguarda la sua stessa identità e persegue un obiettivo chiaro: realizzare un futuro senza fumo. Ovvero un futuro in cui tutti i fumatori adulti, che diversamente continuerebbero a fumare, possano abbandonare le sigarette per passare a prodotti senza combustione. Un progetto ambizioso che non ha avuto impatto solo sull’innovazione tecnologica alla base dei prodotti, ma anche, sottolinea Leandro Maggi, direttore People & Culture di Philip Morris Italia «sul modo di fare impresa, sulla cultura aziendale e infine sulle competenze che in questo cambiamento giocano un ruolo davvero importante. Questa», prosegue Maggi, «è la visione che oggi guida la cultura aziendale di Philip Morris nel sostenere e garantire lo sviluppo delle nostre persone attraverso programmi di formazione, trasferimento tecnologico e open innovation, perché le grandi innovazioni non possono realizzarsi se non sono accompagnate da un’evoluzione anche delle competenze».

A proposito di evoluzione delle competenze, come si articola l’attività di formazione continua per i vostri dipendenti?
In Italia Philip Morris ha avviato un processo di digitalizzazione della formazione che consente l’accesso a un ampio numero di corsi on demand – sono oltre 4.500 – su varie tematiche, tra cui project management, design, leadership e sviluppo personale. Non solo, nella nostra azienda le persone possono scegliere di imparare fino a 24 lingue – dal giapponese all’hindi, dall’arabo al cinese – con l’eventuale supporto di un tutor dal vivo. A livello globale, invece, programmi come Digital Brain e Cyber Risk Program, consentono di approfondire rispettivamente le ultime novità in ambito digitale e di migliorare la capacità di identificare, prevenire e rispondere agli incidenti informatici. Infine, esistono anche dei percorsi specifici pensati per sostenere lo sviluppo delle competenze delle risorse che operano in alcuni dipartimenti in particolare, come quello commerciale e di marketing: Brand Accelerator e Analytics Acumen.

Perché puntare in modo così deciso sul digitale?
La formazione digitale ha diversi vantaggi tra i quali, senza dubbio, l’ampiezza e la varietà dell’offerta. Ma non solo, la pandemia ha accelerato la digitalizzazione dei processi lavorativi, rendendo tutti più consapevoli del contributo positivo delle risorse digitali all’equilibrio tra la vita privata e il lavoro, il cosiddetto worklife balance. I nostri dipendenti possono accedere alle lezioni in differita, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento della giornata, conciliandole con la propria vita privata e senza rinunciare a una importante chance di sviluppo personale e lavorativo. Si viene a creare così un rapporto virtuoso di mutuo vantaggio tra dipendente e azienda, i quali si accompagnano in un percorso di crescita reciproca.

Tra i vostri progetti è previsto anche quello di sviluppo della leadership: si può davvero insegnare a essere leader?
Nessuno di noi nasce leader, né può imparare a esserlo in modo tradizionale, studiando sui libri o sui banchi di scuola. S’impara ogni giorno, esercitando la propria funzione all’interno dell’organizzazione, in armonia con il proprio gruppo di lavoro. A supporto di ciò, nel 2019 abbiamo attivato un percorso di sviluppo della leadership dedicato ai People Manager, ovvero ai colleghi che hanno la responsabilità di gestire una o più risorse in azienda. L’obiettivo del percorso è quello di accrescere e affinare quelle competenze legate all’intelligenza emotiva e alle abilità naturali di cui ciascuno di noi è già in possesso e che sono fondamentali nelle relazioni individuali e di gruppo.

Non molte aziende hanno, come Philip Morris Italia, anche un percorso di supporto e formazione sui temi del benessere psicologico. Come è nata l’idea?
Crediamo che il benessere della persona – tanto quello fisico, quanto quello psicologico – siano presupposti indispensabili per ottenere il successo, sia nella vita privata sia in ambito lavorativo. Per raggiungere i proprio risultati, infatti, bisogna mantenere livelli di energia sufficienti, anche sul piano mentale. Per questo motivo abbiamo recentemente attivato un modulo ad hoc all’interno del percorso di sviluppo della leadership per aiutare i nostri People Manager a comprendere e a venire incontro alle esigenze delle proprie risorse, mantenendo alti morale, motivazione ed energia.

Philip-Morris-Italia

Uno scorcio del Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (Imc) a Crespellano (Bologna)

Nel giugno 2022 avete inaugurato il Philip Morris Institute for Manufacturing Competences, che ha l’obiettivo di divenire un punto di riferimento, a livello regionale e nazionale, per ciò che concerne la formazione continua e il trasferimento tecnologico. Perché investire risorse ingenti su un sistema aperto di queste dimensioni?
Il Philip Morris Institute for Manufacturing Competences (Imc) è il nostro centro per l’alta formazione e lo sviluppo delle competenze legate a Industria 4.0 con un’offerta formativa che riguarda tre aree: formazione e professionalizzazione, trasferimento tecnologico e open innovation, ricerca applicata e rapporto università-impresa. Ciascuna delle tre direttrici viene declinata attraverso progetti rivolti alle persone di Philip Morris e della sua filiera, a livello locale e nazionale. Il Centro si trova nell’area industriale dello stabilimento di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, un punto di riferimento globale per il Gruppo sia per la manifattura di prodotti senza combustione, sia per le attività di prototipazione e sviluppo, sia per la definizione degli standard di sostenibilità. Processi produttivi all’avanguardia che richiedono competenze di altissimo livello e in continuo aggiornamento. Ci auguriamo che il Philip Morris Imc possa essere sempre più prezioso in questo senso.

I vostri investimenti si indirizzano anche su altre iniziative “esterne” all’azienda: percorsi formativi per i docenti degli istituti Its di Emilia-Romagna e Puglia, giornate di formazione aperte anche alle pmi del territorio, borse di studio per corsi di alta formazione in Industria 4.0 e sostegno alla ricerca universitaria. Come scegliete quali sostenere?
Philip Morris è capofila di una filiera integrata end-to-end che parte dall’agricoltura 4.0 e coinvolge la manifattura d’eccellenza collegata ai prodotti innovativi senza combustione, passando per ricerca e sviluppo, formazione e servizi avanzati al consumatore. La realizzazione del Philip Morris Imc e l’organizzazione di iniziative “esterne” all’azienda rappresentano in questo senso un ulteriore passo avanti nella costruzione di questa filiera d’eccellenza, confermando l’impegno dell’azienda nello sviluppo, formazione e professionalizzazione delle persone, un volano che valorizza gli investimenti in tecnologia e innovazione, riduce il gap fra mondo accademico e imprese e favorisce il rinnovamento continuo delle competenze. Ognuna delle iniziative della nostra Academy, alcune in collaborazione con importanti realtà del mondo accademico e della formazione, viene intrapresa con l’obiettivo di mettere a sistema le competenze presenti sul territorio e portare valore aggiunto alla filiera.

È ormai passato più di un anno dall’inaugurazione del Philip Morris Imc, avete già cominciato a raccogliere i primi frutti?
Siamo orgogliosi di questo primo anno di attività, a partire dalla call for innovation Design the Sustainable Future of Manufacturing a cui hanno aderito 120 startup provenienti da 22 Paesi, fino al più recente hackathon Women shape the future, che ha coinvolto centinaia di studentesse universitarie del Sud Italia in una competizione su materie Stem. La buona riuscita di queste iniziative ci fa guardare con ottimismo alla progettualità futura del Centro di Crespellano (Bo).


Questa intervista è parte di Fattore F – Obiettivo Formazione, speciale pubblicato su Business People di ottobre 2023. Scarica il numero o abbonati qui