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Identikit dell’Italia digitale: intervista a Maria Teresa Minotti di PayPal Italia

Siamo meno legati al contante, ma esigiamo maggiore sicurezza. Ci piace anche pagare via mobile e cresce il nostro interesse verso l’e-commerce. Sempre più acquistiamo “a rate” e ci paghiamo pure le bollette. Ecco come siamo diventati, visti dalla tolda di comando di PayPal. Intervista alla Country Manager e Senior Director per il nostro Paese

architecture-alternativo Dopo esperienze in grandi aziende come Colgate & Palmolive, British American Tobacco, Poste Italiane e Western Union, Maria Teresa Minotti è approdata in PayPal quasi 11 anni fa come Business Development Manager Italy, per poi ricoprire ruoli di crescente responsabilità fino ad assumere, in piena pandemia, la carica di Country Manager e Senior Director ItaliaCredits: © Neri Oddo

Siamo un popolo di acquirenti in cerca di sicurezza e di affidabilità, che si è adeguato velocemente alle emergenze imposte dalle recenti tragedie internazionali. Non più così ostinatamente legato ai pagamenti in contante, che anzi stanno lasciando via via posto a quelli in digitale. Per di più su mobile device. Il traguardo dei 10 milioni di conti PayPal attivi raggiunto quest’anno la dice lunga su una platea italica che conta circa 35 milioni di online buyer. Per questo, dopo aver dedicato la copertina della nostra rivista al presidente e Ceo Dan Schulman nel dicembre 2020 – che aveva messo in chiaro l’irreversibilità della rivoluzione digitale imposta dalla pandemia – adesso abbiamo voluto farci raccontare a che punto siamo in Italia da Maria Teresa Minotti, divenuta Country Manager e Senior Director della filiale tricolore proprio nel corso della prima ondata di Covid-19. Perché in questi due anni e mezzo non solo, come previsto, non siamo affatto tor­nati indietro, ma si sono affermati e diffusi nuovi trend e servizi, che stanno rivoluzionando il mondo dei pagamenti. E il nostro mercato, a quanto pare, ha delle particolarità tutte sue. Ecco allora l’immagine dell’Italia digitale che si evince leggendo tra le righe delle informazio­ni che PayPal è in grado di fotografare e restituirci.

Si può dire che a livello di pagamenti, in Italia, si possa in­dividuare un pre e un post pandemia?
Sì, sia più in generale a livello mondiale, ma ancor di più guardando al mercato italiano. In meno di due anni di pandemia il nostro Pae­se ha vissuto un’accelerazione digitale che, altrimenti, ne avrebbe ri­chiesti almeno cinque. Soprattutto in alcuni settori, come il food & grocery, il cui e-commerce nella Penisola stentava a decollare rispet­to ad altri mercati quali Uk, Francia e Spagna. Questo è un settore che abbiamo visto letteralmente raddoppiare rispetto al 2019.

Ora però siamo ufficialmente fuori dalla pandemia, non c’è il rischio di tornare indietro?
Assolutamente no. Cert0, siamo tornati a fare la spesa anche nei ne­gozi fisici, ma ormai le abitudini sono cambiate e quasi nessuno ha più abbandonato del tutto l’online. L’utilizzo del contante rimane ri­levante, però i numeri mi rendono ottimista: oggi i pagamenti digita­li sono quasi 400 miliardi, circa il 40% dei consumi. Dato ancora più significativo è che di questi, 20 miliardi sono pagamenti fatti tramite mobile device, è un chiaro segnale che c’è una spinta reale verso i pa­gamenti digitali anche nel nostro Paese, ed è una spinta che interessa in modo generale tutti i settori. Certo, non viviamo più il boom regi­strato nel 2020-2021, ma il trend rimane in crescita. Non c’è ragione per cui si debba prevedere una battuta d’arresto o una sua riduzione, anzi, si prevede una crescita costante.

Fino a che punto crede che il business model di PayPal ab­bia contribuito alla crescita dell’e-commerce, rassicuran­do gli italiani sulla sicurezza dei pagamenti online?
Secondo il PayPal e-commerce index 2022

L’intervista a Maria Teresa Minotti continua sul numero di Business People di luglio-agosto 2023

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