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L’innovazione motore fondamentale per le pmi: il caso di BertO

Propensione digital in ogni ambito aziendale, dal marketing, al laboratorio artigiano, così una tappezzeria sartoriale italiana è diventata un caso di successo e ha superato anche le conseguenze del lockdown

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Può una tappezzeria tradizionale, della provincia italiana, diventare un caso di successo citato addirittura da Google? Quando si unisce talento, visione strategica e l’uso delle nuove tecnologie e degli asset digitali, la risposta è affermativa. È’ accaduto a Filippo Berto e alla sua tappezzeria sartoriale di Meda in Brianza, più volte usata dal colosso del web come case history di eccellenza digitale a dimostrazione del fatto che le buone idee grazie ad internet e alla tecnologia possono crescere, prosperare e diventare un esempio a livello internazionale.

Il successo di BertO nasce da Filippo Berto, giovane imprenditore che prende in mano l’azienda fondata dal padre e dallo zio negli anni Settanta. La scommessa era quella di trasformare una realtà del tutto tradizionale in un fiore all’occhiello del Made in Italy utilizzando la rivoluzione digitale. Questa visione pioneristica ha permesso a BertO di crescere, farsi conoscere non solo in Italia ma su un piano internazionale, passando dal mezzo milione di fatturato ai 10milioni e mezzo attuali, aumentando il personale da 5 a 50 addetti.

BertoStory è stato il primo blog in Italia dedicato al design; «il primo post ricordo di averlo pubblicato nel gennaio 2004», afferma Filippo Berto. Per prima, mentre le altre realtà custodivano con cura i propri segreti produttivi, l’azienda ha aperto le porte del suo laboratorio di Meda, mostrando al mondo la maestria di gesti tramandati nei secoli, che portano alla creazione dei suoi divani. Dopo il blog è seguito il primo canale Youtube, che oggi conta oltre 2,5 milioni di visualizzazioni. «Grazie ai social la community si è allargata e ci ha permesso di creare un contatto diretto con milioni di follower/clienti nel mondo». A ciò si è aggiunta la creazione di un sito internet, disponibile in più lingue, con relativo e-commerce grazie al quale personalizzare anche online il proprio divano dei sogni, con un sistema di progettazione e consulenza dedicati.

Il web è stato lo strumento essenziale che ha permesso, anno dopo anno, a una Pmi di Meda di potere raggiungere e ascoltare le esigenze delle persone, nel mondo, accrescendo il potenziale di BertO e il valore dei suoi prodotti. Oggi per Filippo Berto la rete continua a essere un elemento essenziale del suo modo di fare impresa, «si è rivelata fondamentale durante il lockdown, quando a showroom chiusi abbiamo dirottato tutte le vendite sull’e-commerce, senza dover improvvisare nulla. Stiamo attraversando un’epoca del tutto nuova, che ci pone davanti a sfide mai viste ed è richiesto un nuovo approccio, diverso da quello che avevamo solo pochi mesi fa. Per affrontarla bisogna ancora una volta guardare al futuro, cercare di anticipare le nuove tendenze, evolvere prima che sia il mercato stesso a chiederlo. Sicuramente avendo investito sul digitale e puntando su collezioni altamente personalizzabili, partiamo con due vantaggi importanti» ha sottolineato Filippo Berto.

BertO ha chiuso i propri showroom monomarca prima del Dpcm; in 10 gg è stata rivoluzionata la strategia di comunicazione, dirottandone tutti i contenuti verso l’e-commerce e il catalogo online. In questo modo la tappezzeria di Meda ha registrato +300% di vendite online (20% estero, 80% dall’Italia) utili a contenere le perdite dovute alla temporanea chiusura dei 5 negozi monomarca in Italia.

Uno degli insegnamenti che il Covid19 ha lasciato ben chiaro nel settore imprenditoriale è che la digitalizzazione non può essere più rimandata, e va attuata il prima possibile, perché richiede adeguate strategie e tempi precisi per costruire il giusto modo di comunicare e soprattutto richiede un cambio di passo nella mentalità dell’intera azienda, un nuovo approccio di maggior respiro, più digitale. La scommessa di BertO è stata quella di rendere digital tutti i processi, non solo il marketing e le vendite, ma persino il lavoro manuale del tappezziere. Quest’ultimo non si limita unicamente al lavoro manuale, ma deve gestire i processi produttivi artigianali in chiave industriale, “aprire le porte” del laboratorio per mostrare al cliente il processo di realizzazione del suo divano dei sogni, passo dopo passo.

Questa figura del tappezziere moderno, inoltre, è la chiave con cui BertO cerca di attrarre i giovani del territorio, per preservare un know how secolare, fiore all’occhiello del saper fare italiano.