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Confindustria giovani, una poltrona per due: i programmi di Canavesio e Morelli

I due candidati più accreditati per la successione di Federica Guidi hanno illustrato i loro programmi in vista delle elezioni del 29 aprile. Ecco i punti principali

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C’è chi punta a un’apertura internazionale delle imprese italiane e a un’attenta modifica del mercato del lavoro, dall’altra parte si guarda all’aumento della produzione e alla meritocrazia. Entrambi, però, sono accumunati da un imperativo: puntare sui giovani. E così, a circa un mese e mezzo dalle elezioni per la presidenza dei giovani imprenditori di Confindustria per il triennio 2011-2014, i due principali candidati, Davide Canavesio e Jacopo Morelli, illustrano il loro programma.

Il programma di Canavesio per la successione dell’attuale presidente Federica Guidi Firenze si articola su quattro punti principali: l’apertura internazionale; il coinvolgimento dei singoli associati, con il contributo delle diverse classi merceologiche dei giovani imprenditori al lavoro del gruppo; l’attenzione ai valori dell’imprenditorialità, e infine la conquista, da parte dei giovani imprenditori, di spazi e compiti precisi. Il team di Canavesio, che sarà coordinato dal presidente del gruppo giovani imprenditori di Confindustria Padova, Jacopo Silva, punta a un piano strategico e industriale per l’Italia che guardi ai prossimi 30 anni. “Il primo tema da affrontare – sottolinea Canavesio sul Sole24Ore – è quello del lavoro, non a caso presente anche nel primo capitolo della Costituzione”. Importante anche l’internazionalizzazione. “Dobbiamo tornare a guardare al mondo, e smetterla di essere ombelico centrici. Ora, siamo come su una zattera dove ci si contende l’ultima scatola di fagioli, invece che stabilire la rotta. Compito di noi giovani industriali è dare un contributo per definire il futuro del nostro paese”.

Meritocrazia e aumento della produzione, ma soprattutto svecchiamento del Paese, per il fiorentino Jacopo Morelli, vicepresidente con delega all’economia dei giovani imprenditori di Confindustria. “L’Italia è una nazione che sta rottamando i suoi giovani – afferma l’imprenditore fiorentino – E per far ripartire questo paese, c’è bisogno di un vero tsunami che ridia tutte le carte del gioco”. Cinque punti per l’imprenditore toscano. Innanzitutto serve puntare sui giovani e sulla meritocrazia, poi imprenditorialità: “In Italia – spiega Morelli – bisogna tornare a produrre ricchezza”. Terza parola, il merito: “Servono talenti, e multiculturalità e diversity sono fattori di competitività”. Quarto punto, la leadership: “Non abbiamo scelto di fare impresa per una prospettiva di vita facile, e questi sono tempi in cui bisogna osare e resistere”. Infine uno sguardo verso il futuro: “Abbiamo bisogno di un Paese che abbandoni l’irresponsabile egoismo generazionale che ha fatto lievitare la spesa previdenziale dal 2% del Pil negli anni 50 al 15% attuale. Inoltre scontiamo deficit infrastrutturali dovuti a ipoteche ideologiche, a partire dall’energia nucleare” .