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Vent’anni senza Massimo Troisi, poeta della comicità e della vita

Il 4 giugno del 1994, subito dopo le riprese de Il Postino, ci lasciava l’artista napoletano. Ecco alcune delle scene più famose, traccia indelebile per il cinema italiano

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Sono già passati 20 anni da quel 4 giugno del 1994 in cui moriva Massimo Troisi, il celebre attore e regista, comico e poeta, morto all’età di soli 41 anni per uno scompenso cardiaco. “Grande come Toto ed Eduardo de Filippo, un genio, un poeta della comicità e della vita”, come lo definisce Vincenzo Mollica in un servizio per la Rai, Troisi ci lasciò poche ore dopo la fine del suo film più impegnativo, Il Postino, che gli sarebbe valso una nomination agli Oscar come miglior attore protagonista.La carriera dell’attore napoletano, nato a San Giorgio a Cremano nel 1953, iniziò a teatro e sfociò nel cinema con l’esordio in Ricomincio da tre; poi l’ingresso in Tv, prima con il gruppo i Saraceni, poi con Lello Arena ed Enzo Decaro ne La Smorfia. La televisione amplificò la fama di Troisi, che tornò nelle sale come regista in Scusate il ritardo e poi nel celebre Non ci resta che piangere, in coppia con Roberto Benigni. Dietro la macchina da presa, come riassume Rai News, Massimo Troisi continuò con Le vie del Signore sono finite e Pensavo fosse amore… e invece era un calesse , poi fu Ettore Scola a chiamarlo come attore per calarsi nei panni di Pulcinella nel Il viaggio di Capitan Fracassa e consacrarlo alla mostra di Venezia con la Coppa Volpi per la miglior interpretazione in Che ora è?. Premio che si aggiunse ai vari David e Nastri, fino al successo mondiale raggiunto con Il Postino.

Credits Images:

Massimo Troisi alla Mostra del cinema di Venezia nel 1989