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Tutte in una

Fino a non molti anni fa nemmeno esistevano, oggi le crossover seducono sempre più automobilisti. E le case produttrici non sono rimaste a guardare. Marchi blasonati compresi

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Se le automobili potessero rivolgersi alla giustizia, c’è una categoria che avrebbe tutti i diritti per sporgere una denuncia. L’accusa? Gravissima: tentato omicidio. E a proporla dovrebbero essere le station wagon, messe all’angolo sul ring del mercato da avversarie particolarmente spietate, le crossover, auto che fino a un paio di lustri fa non esistevano neppure, ma che oggi seducono nuovi clienti a ritmi vertiginosi. Lasciamo che a parlare siano i numeri: in Italia nel 2013 ne sono state vendute più di 141 mila, contro le 119 mila circa dell’anno precedente, per una quota di mercato che è passata da un magro 8,4% a un ben più muscolare 10,8%. Nel frattempo le assai meno trendy station wagon crollavano a quota 88 mila immatricolazioni dalle 107 mila del 2012. Naturalmente con i tempi che corrono un segno più per le case automobilistiche rappresenta un richiamo irresistibile, con il risultato che l’esercito delle crossover, ovvero delle vetture che racchiudono in un solo modello le caratteristiche di due diverse tipologie (per esempio, berlina e fuoristrada), trova sempre nuove reclute. A partire dalla Nissan Qashqai, edizione rinnovata della capostipite del genere che aveva fatto il suo esordio sei anni fa. A chi ne sa pronunciare correttamente il nome un portachiavi in regalo, a chi la sceglie un grazie dalla vecchia Inghilterra dato che una linea di montaggio si trova a Sunderland, per un investimento da 534 milioni di sterline (circa 648 milioni di euro) e una produzione che viaggia potenzialmente al ritmo di un esemplare al minuto. I prezzi della nuova aggressiva nippo-franco-britannica partiranno da circa 20 mila euro e promettono di riconfermarla al primo posto di categoria sul mercato italiano, che nel 2013 ne ha richieste più di 23 mila.

Nissan Qashqai, vince la praticità

Intervista a Bernard Loire, presidente della filiale italiana della casa automobilistica giapponese

Se la Nissan Qashqai ha preso residenza in Inghilterra, Kia Sportage, un Suv transgender che si è trasformato in crossover per strizzare l’occhio a un pubblico giovane, ha trovato casa in Slovacchia, a Zilina, dove viene costruito. In questo caso, sul fronte delle motivazioni all’acquisto, all’estetica si affianca il prezzo piuttosto low, che parte da 20.400 euro per poi salire fino a quota 37 mila. Detto che sul fronte dei prezzi stracciati nessuno batte la Dacia Duster, profondamente attualizzata a fine 2013, e i suoi circa 12 mila euro di listino d’attacco, ecco il sogno di tutti i trend setter a quattro ruote, la Mercedes Gla, che sarà nelle concessionarie in primavera. Nel suo caso parlare di prezzi significa cadere in una concretezza che ha un retrogusto di volgarità: un quattro cilindri 2 mila da 360 cavalli e la trazione integrale della Gla 45 Amg sono garanzia di emozioni allo stato puro in salsa tedesca, roba che non ha prezzo (ma si può ipotizzate una spesa di 50 mila euro). E poi un tuffo nell’edonismo è, per chi se lo può permettere, una salutare boccata d’aria, uno sberleffo a chi crede che la crisi sia ormai endemica. E invece no, la fine del tunnel si vede anche sotto le sembianze delle tante novità annunciate dalle case. Sul fronte delle compatte, per esempio, piace molto la Ford Kuga con il suo design contemporaneo e muscoloso e con una dotazione tecnologica che manderà in estasi i nativi digitali: si parte dal portellone che si apre da solo per arrivare alla lettura ad alta voce degli sms, passando per la frenata automatica alle basse velocità per evitare i tamponamenti. Perché oggi una bella carrozzeria e un ottimo motore non bastano, nel gioco della seduzione degli automobilisti ci vogliono ben altri contenuti e idee. Per esempio, un marchio di enorme blasone, si pronuncia Porsche, casa pronta a lanciare questa primavera la baby Cayenne, la Suv-crossover battezzata Macan, con previsioni di vendite da auto di grande serie, 50 mila esemplari all’anno (listino da oltre 60 mila euro). O la soluzione offerta da Bmw a chi ama linee sportive anche in una crossover compatta con la X4, una coupé a ruote altissime, nelle concessionarie in autunno. Una specie di piccola X6 (da oltre 45 mila euro) col tetto spiovente, il muso cattivo, il look morbido e filante, in controtendenza con le forme squadrate di altre auto da tempo libero. Prestazioni: wunderlich!, con il 6 cilindri da 313 cv. O ancora la griffe che basta pensarla per evocare l’avventura: Jeep! La nuova Cherokee, imborghesita nello stile, inarrestabile nell’off road, punta decisa sull’infotainment, termine crossover nato dalla fusione tra le parole “information” ed “entertainment”. Elencare tutte le mirabilie hi tech della nuova puro-sangue della scuderia Marchionne sarebbe lungo e stucchevole.

Crossover, una moda che non passerà

La vision di Mike Robinson, Ceo Ed Design

In estrema sintesi, a prezzi che partono dai 35 mila euro (prime consegne in estate), ci si assicura un veicolo che non passa inosservato e vanta primati come le nove marce messe a disposizione del cambio automatico. Tra gli allestimenti disponibili meglio non scendere a compromessi e scegliere l’Overland: chi al volante vuol fare l’americano lo deve saper fare fino in fondo. Se, invece, siete nostalgici del fumo di Londra, ecco la Range Rover Evoque. Guidarla significa tornare ai tempi in cui l’Inghilterra era un impero anche nel mondo delle quattro ruote e il fatto che attiri gli sguardi come poche altre non può che far piacere. Pensate che Cherokee ed Evoque vi vadano un po’ larghe? Fate un pensiero sulla Renault Captur, solo a trazione anteriore, ovvero su tutta la filosofia crossover condensata in 4,12 metri. Sceglietela con la livrea bicolore, perfetto complemento della vivacità cromatica degli interni, e tra gli optional considerate obbligatori il tablet di bordo con bluetooth e l’impianto hi fi a sei uscite. Ma non dimenticate un’altra compatta, la nuova Peugeot 2008, che si presenta con l’ambizioso titolo di “crossover urbano globale”. In effetti, per realizzarlo hanno lavorato tre équipe dislocate, rispettivamente, in Francia, Cina e Brasile, con l’obiettivo di arrivare a un’auto capace di piacere in tutto il mondo. Obiettivo centrato? Lo diranno il tempo e le hit parade delle vendite. Una cosa, però, è certa: da quando è apparsa al Salone di Ginevra questa francesina costruita a Valladolid, con un intelligente sistema elettronico che simula sui fondi innevati, ghiacciati, scivolosi il grip della trazione integrale, ha generato solo consensi. Come la Subaru Xv, derivata dalla Impreza, disponibile solo con la trazione integrale come da tradizione della casa. Se vi piace, pensate all’alimentazione Gpl: la macchina resta cool, il portafogli evita l’anemia. Sì, anche chi vuol essere alla moda a volte ha una famiglia da mantenere…

Credits Images:

La nuova Nissan Qashqai, edizione rinnovata della capostipite del genere che aveva fatto il suo esordio sei anni fa