Lifestyle
Mezzo secolo per il Royal Oak
L’icona firmata Audemars Piguet spegne 50 candeline e festeggia con il lancio di nuovi modelli
Un pomeriggio di aprile del 1971, il celebre designer Gérald Genta riceve una telefonata da Georges Golaìy, allora direttore generale di Audemars Piguet: «Il mercato italiano si aspetta un orologio sportivo d’acciaio, che non esiste ancora: riesce a prepararmi un di- segno per domattina?». Nasce così una delle icone dell’orologeria moderna, il Royal Oak, che verrà poi presentato ufficialmente durante il Salone di Basilea del 1972 e che quest’anno compie mezzo secolo di vita.
Il suo disegno, imitato infinite volte e divenuto simbolo della categoria degli sport-elegance che interpreta proprio lui per primo, si caratterizza per alcuni particolari distintivi: la lunetta ottagonale fissata con viti esagonali visibili, il bracciale in acciaio integrato con maglie intermedie disposte “en chute” ossia con dimensioni decrescenti, il quadrante blu cobalto con la rabescatura a “tapisserie”, la sinuosa cassa monoblocco in acciaio che ospita un movimento automatico di alta qualità. Quel primo modello, successivamente soprannominato “Jumbo” per il suo diametro di 39 mm ritenuto sovradimensionato per gli standard dell’epoca, incontra un favore sempre crescente da parte degli appassionati di tutto il mondo: l’Italia prima, poi la Germania, il Regno Unito, gli Stati Uniti, il successo si ampia a macchia d’olio.
Quest’anno il “Jumbo” conosce una nuova evoluzione (ref. 16202) con il lancio di quattro nuovi modelli in acciaio, platino, oro rosa e oro giallo, con diversi colori del quadrante. Sebbene i loro codici estetici siano rimasti invariati rispetto alla prima referenza 15202, aprono un nuovo capitolo nella storia del Royal Oak grazie all’introduzione dell’ultimo movimento ultra-sottile a carica automatica della Manifattura. A rendere ancora più importanti questi pezzi celebrativi sarà la massa oscillante personalizzata “50-years” realizzata appositamente per celebrare l’anniversario: questa personalizzazione verrà eseguita solamente sui pezzi prodotti nel 2022, per poi scomparire in quelli che usciranno dall’Atelier negli anni seguenti. I collezionisti sono stati avvertiti.
Un capitolo importante è anche quello che riguarda il quadrante. Fedeli all’estetica del modello del 1972, numerosissime referenze della nuova collezione Royal Oak presentano l’iconico colore “Bleu Nuit, Nuage 50”, associato a un motivo Petite o Grande Tapisserie. Originariamente sviluppato dal produttore ginevrino di quadranti Stern Frères, questa tonalità di blu è stata ottenuta immergendo ciascun quadrante in un bagno galvanico. Se la formulazione della miscela è importante, la durata e la temperatura sono altrettanto fondamentali. Se si rimuove il quadrante troppo presto, risulta viola, se lo si rimuove troppo tardi, diventa nero. Veniva poi applicato un sottile strato di vernice mista a poche gocce di colore nero (n° 50) per protezione. L’origine di questo nome deriva dalla nuvola formata dalla goccia di colore quando si mescola alla vernice liquida, come la nuvola di latte nel tè. Oggi, questa la tonalità è ottenuta mediante il procedimento PVD (Physical Vapor Deposition) per garantire un colore più omogeneo in tutta la collezione e una migliore stabilità nel tempo.
Le nuove referenze mettono in primo piano anche un altro codice estetico riconoscibile del Royal Oak: il quadrante guilloché con motivo Tapisserie. La maggior parte dei nuovi modelli di quest’anno da 34, 37, 38 o 41 mm presenta un decoro Grande Tapisserie che esalta il volto dell’orologio. Questo motivo è ottenuto attraverso un complesso processo di lavorazione basato su un know-how che oggi non viene più insegnato nelle scuole tecniche da circa un secolo. È formato da centinaia di minuscole piramidi troncate a base quadrata, scolpite nel metallo del quadrante con una vecchia macchina per guilloché che riproduce il motivo di una matrice predefinita di grandezza molto maggiore rispetto all’incisione. Decine di migliaia di rombi, le cui quattro facce interne riflettono la luce, vengono ritagliati simultaneamente nelle sottili scanalature che separano i quadrati in una “trama” continua che crea effetti moiré. Questo processo richiede destrezza e precisione. Nel 1998 viene presa la decisione di trovare un successore al motivo Petite Tapisserie che decorava i quadranti Royal Oak sin dalla sua creazione. Nasce così un nuovo motivo Tapisserie, più leggibile e più ampio. La tecnica di fabbricazione rimane la stessa, ma le basi delle piramidi tronche sono fino a due volte più grandi, riducendo il numero di piramidi da circa 700 a 380 su un quadrante del Royal Oak “Jumbo”. Il successo è tale che all’inizio del nuovo millennio appare su quasi tutti i modelli della collezione e finisce per eclissare il motivo Petite Tapisserie che fa il suo ritorno solo in occasione del 40° anniversario del Royal Oak nel 2012.