Stile
Watches & Wonders: l’orologeria riparte da Ginevra
Watches & Wonders ha confermato la vitalità del settore, definendo le tendenze del momento
Dopo due anni di attesa, di presentazioni in digitale, di appuntamenti promessi e sempre rimandati, finalmente l’orologeria è tornata a presentare le sue novità in maniera corale e dal vivo. Lo ha fatto a Ginevra, dove si è svolto Watches & Wonders, il più grande evento orologiero mai organizzato nella città che viene considerata, a giusto titolo, la capitale dell’Alta Orologeria mondiale: «Dobbiamo vederlo come un simbolo di una nuova era», ha detto Emmanuel Perrin, Presidente della Fondation de la Haute Horlogerie, «che ci invita a guardare serenamente verso il futuro».
Sono stati circa 22 mila i visitatori unici, quasi mille i giornalisti presenti e più di 30 mila i pernottamenti registrati durante il periodo del salone. Ben 38 le marche partecipanti, con buona parte del gotha delle lancette: A. Lange & Söhne, Baume & Mercier, Cartier, Chanel, Chopard, Grand Seiko, Hermès, Hublot, Iwc, Jaeger-Lecoultre, Montblanc, Oris, Panerai, Parmigiani Fleurier, Patek Philippe, Piaget, Roger Dubuis, Rolex, Tag Heuer, Tudor, Ulysse Nardin, Vacheron Constantin, Van Cleef & Arpels, Zenith. Grandi assenti Audemars Piguet, Bulgari, Richard Mille, Breitling e Gucci, che in maniera e modalità diverse hanno scelto di non partecipare, oltre tutti i marchi dello Swatch Group. Il LAB, uno spazio che ospita 15 iniziative digitali e tecnologiche delle aziende espositrici, ha attirato molti visitatori, intorno a temi importanti come l’uso di nuovi materiali o lo sviluppo di partnership con organizzazioni sostenibili. Anche la mostra Time Design, dedicata alla storia del design degli orologi attraverso creazioni e periodi, è stata un grande successo con quasi 4.500 visitatori.
Quella che si è respirata nelle giornate del Salone, è stata un’atmosfera di grande positività. A dire il vero in questi ultimi tempi, l’orologeria intera sta dimostrando una vitalità straripante, grazie alcuni modelli elitari introvabili se non ad un costo moltiplicato rispetto al listino, ma anche grazie alle code per l’acquisto che sono tornate ad animare le orologerie grazie all’exploit del MoonSwatch delle scorse settimane.
Dal punto di vista stilistico, impossibile non notare il predominio dei nuovi modelli, generalmente in acciaio o titanio, con cassa e bracciale integrati. Complessi da realizzare, robusti nell’utilizzo quotidiano, rappresentano un ritorno agli anni ’80, quando la robustezza faceva rima con la massiccia presenza. Continua la moda del colore, anche se l’impressione è che, almeno in alcuni casi, si stiano abbandonati i quattro o cinque colori iconici, per seguire le peculiarità di ogni singolo marchio, piuttosto che una fantomatica richiesta del mercato. Pochi i nuovi modelli da donna, segno evidente che sono i “maschi” quelli più interessati all’universo delle lancette. In netta ripresa, invece, il lavoro di ricerca meccanica: sono diversi e blasonati i produttori che stanno mettendo o hanno già messo a catalogo un modello pluricomplicato.
In ogni caso, il successo del salone si misura anche dalla ricchezza delle sue creazioni. Spesso focalizzati su collezioni esistenti, i nuovi segnatempo confermano la diffusione di bracciali intercambiabili e di modelli che offrono una maggiore riserva di carica. Le numerose proposte GMT (anche in versione per mancini) fanno concorrenza ai cronografi, sempre molto presenti nella tendenza moda sport chic. I molti modelli dotati di ripetizione minuti, gli scheletrati o i tourbillon dovrebbero sedurre i collezionisti, proprio come i quadranti che esprimono il know how dei mestieri d’arte, dalla tarsia allo smalto, per citarne solo alcuni. Il platino viene utilizzato, insieme all’oro giallo, ancora molto di moda, mentre il titanio si sta diffondendo sempre più. I colori preferiti rimangono il blu e il verde, anche se il nero, lucido o opaco, sta facendo un notevole ritorno. I colori arancione, corallo e rosso sono limitati a poche incursioni, così come le tonalità minerali, beige e verde foresta
Articolo pubblicato su Business People di maggio 2022