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Lifestyle

L’inarrestabile avanzata del lusso

In venti anni i consumatori dei beni di alta gamma sono più che triplicati. Secondo le previsione nel 2030 saranno mezzo miliardo. La ricerca di Bain & Company

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Di fianco alla crisi del vecchio Continente, con il ceto medio che vede erodersi sempre di più il proprio potere di acquisto, vi è un mondo (non solo extraeuropeo), dove la congiuntura appare tutt’altro che negativa. È il fortunato universo del lusso, che negli ultimi venti anni ha visto triplicare il numero dei propri consumatori: dagli 80 milioni del 1995 ai 330 milioni della fine del 2013. A sostenerlo l’ultimo studio Bain & Company. La società di consulenza specializzata nel mercato dei beni di lusso ha condotto, in collaborazione con Redburn Partners e Millward Brown, uno studio su 10 mila consumatori del lusso. Dalla ricerca emerge come ogni anno entrano nel mercato del lusso 10 milioni di nuovi consumatori. Un’ascesa inarrestabile che porterà il totale di consumatori del comparto a quota 400 milioni nel 2020 e a mezzo miliardo nel 2030. Un mercato ampio, ma profondamente eterogeneo che, come ha sottolineato Claudia D’Arpizio, partner di Bain e autrice del report, sta già scatenando una competizione globale per «accaparrarsi questa massa di consumatori». Una vera e propria battaglia per vincere la quale «i brand di lusso e gli altri operatori del settore dovranno drasticamente migliorare le loro competenze». Il rischio è quello di perdere la partita.

Dei 330 milioni di consumatori del lusso attuali, infatti, il 55% si sposta di continuo dalla categoria lusso a quella dei beni “premium”, che include le seconde linee, i prodotti del beauty e i piccoli accessori. Solo il 45% rientra stabilmente nella categoria dei consumatori del lusso. Una minoranza che però vale il 90% dell’intero mercato.