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Lifestyle

I guru della passerella al Salone del Mobile, e la casa si fa griffata

Sempre più stilisti vestono l’abitazione imponendo il loro stile inconfondibile. Ecco le novità proposte alla Milano Design Week

Cinquant’anni e non sentirli. E sì, perché pur presentandosi puntuale come sempre con uno spirito giovane, vivace e innovativo, quest’anno il Salone del Mobile di Milano celebra 50 anni. Portati più che bene, con una crescita sia in termini di visitatori, passati dai 12.100 della prima edizione ai quasi trecentomila del 2010, sia in termini di superficie, che è passata da 11 mila metri quadrati a oltre 200 mila con ben 2.500 espositori. I Saloni anche quest’anno guardano soprattutto al futuro, attraverso un progetto che, accanto alle consuete manifestazioni fieristiche, coinvolgerà la città di Milano proponendo spazi di riflessione sul design, sul mondo dell’industria che lo ha reso possibile, sulla creatività e sulla cultura. E a questo appuntamento non potevano mancare i guru delle passerelle, perché l’arredo di design piace sempre di più. Gli stilisti, in questi ultimi anni sempre più numerosi, si sono cimentati nell’universo della casa attraverso non solo i classici tessuti o complementi d’arredo, ma con mobili veri e propri presentando al pubblico le loro strepitose “home collection”. Insomma si assiste a una sottile e delicata invasione da parte delle maggiori case di moda nel settore dell’arredamento. Questa operazione di diffusione del brand su altre categorie merceologiche sembra particolarmente gradita dai clienti: d’altra parte, in un certo senso, non si indossano solo i vestiti, ma anche la propria casa, con tutto quello che ha all’interno.

La photogallery prodotto

Quarant’anni invece, li celebra la Kenzo Maison che, in occasione del Salone del Mobile, propone pezzi che coniugano le forza della tradizione con l’eleganza del nuovo romanticismo. Moda e design sono perfettamente miscelati nella Kenzo Maison che comprende mobili, accessori per la casa, biancheria da letto in un’equilibrata danza tra oriente ed occidente. Linee, forme, tessuti e colori si sviluppano su tutti i pezzi di design, che riecheggiano un gusto a tratti retrò, a tratti ultracontemporaneo giocando a interpretare culture e mondi permeati da esotismi e fantasia.

Arredi decisamente contemporanei e poetici, con qualche tocco etnico arricchito da materiali nobili e lavorazioni preziose: intrecci, ricami, goffrature, velluti jacquard, tela di lino, pelli lavorate o patinate. Durante i Saloni saranno presentati da Fendi divani e imbottiti, tavolini e alcuni accessori, ovvero gli elementi del vivere quotidiano tutti interpretati con, a monte, un comune denominatore: la casa come riappropriazione del vissuto, del mobile da personalizzare che deve però per far fronte alle necessità più pratiche ed immediate. Lo stile unico di un marchio rinomato legato alla tradizione e alla moda, quale è Fendi, rappresenta l’uso sapiente dei materiali, la raffinatezza e la ricchezza delle proposte e delle lavorazioni, concretizzate da Club House Italia.

Design, comfort, eleganza e funzionalità, sono le parole chiave della collezione Armani /Dada, che nasce dalla partnership tra il Gruppo Armani e il Gruppo Molteni per la produzione e distribuzione di sistemi per cucina. Quest’anno protagonista è Checkers che interpreta lo spazio di lavoro della casa attraverso un approccio sensoriale che si sviluppa a partire da una raffinata ed esclusiva ricerca su materiali, finiture e colori. Sul piano formale, il progetto si basa su un linguaggio estremamente semplice, sobrio e lineare che ripropone compiutamente gli elementi espressivi che contraddistinguono il lavoro di Giorgio Armani stilista. La cucina mette in evidenza una sofisticata eleganza compositiva che si manifesta con discrezione attraverso superfici lisce che acquistano tridimensionalità, rigorose forme geometriche che danno ordine all’impianto funzionale, e volumi essenziali che sottolineano i contenuti di riferimento architettonico del progetto. La linea esprime la visione di Giorgio Armani della dimensione abitativa, ovvero un luogo intimo e speciale, sofisticato e confortevole allo stesso tempo, anche nello spazio operativo della casa: un luogo di lavoro pratico, ma anche un ambiente piacevole per i sensi, in grado di evocare delle emozioni e un’atmosfera.

Sempre con Molteni, ha collaborato anche l’eccentrica “regina del punk” Vivienne Westwood. Con lo stile e l’ironia tipicamente british che la contraddistinguono, la Westwood ha vestito con una versione riveduta e aggiornata del tessuto Squiggle, l’edizione limitata di alcune sedute prodotte da Molteni & C. Il tessuto Squiggle, che ha origine all’inizio degli anni ‘80 e ha caratterizzato una delle più celebri collezioni piratesche della stilista, rinnovato con le tonalità del rosso su fondo marrone e dell’antracite su fondo panna, è quindi indossato da sedute come Glove e divani come Freestyle.

Appena nata è la collaborazione tra Roche Bobois e lo stilista Jean Paul Gaultier. L’enfant terrible della moda francese ha infatti firmato la prima collezione che comprende una camera da letto, due nuove interpretazioni del celebre divano-cult Mah-Jong, riedizioni di mobili e accessori, tra cui tappeti, cuscini e uno specchio. Filo conduttore: i tre grandi temi ricorrenti dello stile sartoriale che caratterizza la firma Jean Paul Gaultier: la corsetteria, le righe marinare e i tatuaggi combinati con il tema del viaggio e della mobilità e con la filosofia di Roche Bobois, una maison sempre attenta allo stretto rapporto tra moda ed arredamento. Un legame profondo dettato da creatività, estetica, audacia, energia, savoir-faire e cura dei dettagli.

Presentata in questi primi mesi del 2011 la poltrona LOVEsofa è l’ultima arrivata della collezione di arredi e complementi in cartone riciclabile prodotti da Corvasce per Agatha Ruiz de la Prada. Disponibile in sei colori, giallo, arancio, fuxia, blu, rosso e verde, è ultraresistente e rappresenta la forma preferita di Agatha: il cuore. Corvasce propone degli ecomobili 100% riciclabili con particolare attenzione al rispetto per l’ambiente e passione per il design: elementi fondamentali che da sempre caratterizzano il mood della maison spagnola. Una soluzione originale, innovativa e allegra, proprio come è la stilista.

Chi si è imposta con grinta nel panorama della moda è la Diesel Home Collection. Renzo Rosso, fondatore e presidente di Diesel, in partnership con Zucchi per il settore tessile, Moroso per i mobili e Foscarini per le lampade, ha progettato oggetti per la casa, che vanno incontro agli stili di vita dei giovani di oggi. Una collezione quindi innovativa, fresca e dinamica. Due le atmosfere: una più solare, e l’altra più rock, più dura e in linea con lo spirito del brand sempre tenace. Entrambe però riflettono il nostro stile di vita e il nostro modo di essere.

Infine: Malo e Etro. Malo maison leader nella maglieria in cashmere, non sapendo resistere al fascino dell’arredo ha vestito le raffinate creazioni di Zanotta. È ciò che è successo l’anno scorso quando pezzi iconici che portano la firma di designer e architetti di fama internazionale, come le coloratissime poltrone Sacco o l’esclusiva chaise-longue Lama o l’originale sedile Sella, sono stati vestiti di morbido cashmere Malo. Un connubio nato dalla stessa filosofia a e dalla stessa tradizione di successo che da sempre contraddistinguono i due marchi, autentici testimonial del gusto e dell’eccellenza del made in Italy nel mondo. La Home Collection di Etro invece è in grado di esaltare i tessuti con decorazioni e stampe prestigiose. La predilezione per il variegato patrimonio estetico di terre lontane, acquisito durante numerosissimi viaggi, si tramuta in un vero interesse per la storia e la cultura, interpretati e rielaborati in un prodotto totalmente made in Italy senza compromessi. Come nella collezione Mougins dove tra rasi, trapunte lucido-opache, paisley allover e tinte unite matelassè bordate da tessuto stampato, si percepisce l’omaggio a un ritorno alla natura di massima freschezza. Lo suggeriscono i colori vitaminici pistacchio, menta, fragola e lampone e i fiori e ramages che richiamano l’idillio bucolico dell’aristocrazia parigina del ‘700.