Connettiti con noi

Lifestyle

Federmoda, in Italia una crisi che non concede tregua

Export positivo, ma consumi interni che deprimono l’intero settore, costretto nel 2012 a ridurre la produzione. Per Renato Borghi serve un patto tra banche e industrie

architecture-alternativo

Se le grandi griffe della moda italiana continuano a registrare crescite a doppia cifra dei propri fatturati e a garantirsi utili è soprattutto grazie all’export, perché in Italia la situazione è drammatica. Nel primo trimestre del 2012 le vendite sono calate di oltre 3 punti percentuali (-3,2% per la precisione) e l’industria del fashion, per adeguarsi alla contrazione della domanda ha ridotto, sempre nel primo trimestre 2012, del 6,6% la produzione. A soffrirne di più in Italia è il dettaglio plurimarca di qualità, con una caduta del 8,6% delle vendite nel 2011. A fornire e commentare questi dati il presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi, secondo il quale «stiamo assistendo ad una crisi dei consumi che sta colpendo soprattutto il settore della moda di cui non ricordo d’aver mai assistito».

Nel solo comparto del dettaglio del settore moda, abbigliamento, calzature, pelletterie, accessori, tessuti per la casa ed articoli sportivi in 15 mesi, sono cessate 15.996 aziende a fronte di 8.379 nuove imprese, con un saldo negativo della nati-mortalità di 7.617 imprese, pari al 5,2% del totale delle imprese del settore.

«La crisi economico-sociale – prosegue Borghi – continua ad avvitarsi su se stessa colpendo una percentuale sempre maggiore di famiglie e di individui, spinti a veder nero nel proprio futuro. In questo contesto è naturale quindi che non ci sia propensione a consumare. I consumi sono spinti da due motori: il reddito disponibile delle famiglie – che è tra i più bassi d’Europa, con un potere di acquisto diminuito nel 2011 dello 0,5% – ed il sentiment che è sotto i tacchi. In attesa di una risposta delle istituzioni che attendiamo con urgenza, serve più che mai un patto con banche e industria per trovare sinergie competitive e contrastare la tendenza negativa del settore Moda. La crisi morde tutti indistintamente, ma l’unione degli sforzi per affrontarla, con una seria riflessione che proponiamo all’industria per rivedere le condizioni generali di vendita ed alle banche per garantire le forniture, fa sicuramente la forza».

Credits Images:

Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia