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Lifestyle

Dieta fai da te, il pericolo della prova costume

Italiani impreparati a sfoggiare la propria silhouette: il 77% si vede in sovrappeso e uno su tre (32%) improvvisa diete per perdere i chili di troppo. L’Osservatorio Sanità di UniSalute rileva quanto sia importante non far andare in vacanza la salute

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La recente abitudine di prenotare vacanze last minute non aiuta di certo, ma la prova costume è da sempre la principale preoccupazione estiva degli italiani: si sceglie la meta per le ferie, si prenota e – puntualmente – ci si sente impreparati a sfoggiare la propria silhouette. La pensano così tre italiani su quattro: ben il 77% è convinto che sia il caso di perdere peso in vista delle vacanze estive e la percentuale sale fino all’83% tra le donne, come rivela l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute.A spaventare gli esperti sono però i dati relativi ai rimedi utilizzati dagli italiani per perdere peso: i dati mostrano infatti che uno su tre (ovvero il 32%) sceglie diete “fai-da-te” e il 13% si affida a diete trovate su libri, riviste o siti internet. Scelte che rischiano di sottoporre il fisico ad autentiche torture e potrebbero avere gravi conseguenze per la salute. Solo il 24% si ripromette di fare maggiore attività fisica mentre un buon 31% pensa di affidarsi ad un dietologo o ad un nutrizionista.Concordi nel vedersi appesantiti, gli italiani la pensano però diversamente riguardo al reale problema dell’obesità: il 17% lega il fenomeno ad una alimentazione sbagliata, il 14% alla pigrizia degli interessati, il 4% ritiene che sia legata a questioni psicologiche e il 23% lo vede come un sintomo delle società più ricche. Da segnalare che ben il 35% vede nell’obesità un grave problema sociale in grado di comportare ingenti spese da parte delle istituzioni e è convinto che queste dovrebbero applicare maggiori misure per educare le persone. L’obesità ha in effetti un grande impatto sui costi sociali che il nostro Paese deve sostenere: la cifra supera ogni anno gli 8 miliardi di euro, ovvero il 6,7% della spesa sanitaria nazionale. A conti fatti, però, non solo lo Stato risparmierebbe: la salute ci guadagnerebbe in tutte le stagioni, non solo in estate.