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Lifestyle

Berwich, khaki contemporaneo

Intervista a Massimo Gianfrate, direttore generale

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Tre aggettivi per definire la sua collezione a/i 2012/2013? Innovativa, prestigiosa, contemporanea.

È una linea nata nel segno della continuità o della rottura rispetto alla stagione precedente?Certamente mira alla continuità nell’immagine del brand e all’innovazione di prodotto.

Qual è il capo che meglio rappresenta la collezione?Sicuramente il Regimental, un pantalone in cui vengono incrociati in maniera sobria più materiali, un vero e proprio luxury patch.

E quello storico che meglio incarna le caratteristiche del brand?È il nostro Baden, storico figurino della nostra proposta, taschino anomalo sul davanti. Questo modello ci identifica, ci rappresenta. Secondo me, è un prodotto che “piace o non piace”, non esiste una mezza misura.

Quale il colore che non deve mai mancare? Il khaki, come si fa a non avere il khaki in collezione?

Cosa contraddistingue una collezione di successo da una meno riuscita?La scelta di “cucire idee”, non solo prodotti, la scelta di offrire ricerca, la scelta di non dovere offrire tutto, ma solo quello che ti identifica.

C’è un personaggio storico a cui assocerebbe la vostra immagine?Lorenzo Cherubini (Jovanotti). Non è proprio storico, ma mi garba molto, potrebbe mettere tutti i miei pantaloni, dal più folle, al più pulito. Parte, viaggia, scopre, si ispira e compone.

Un aspetto positivo e uno negativo della crisi?La crisi è subita maggiormente da chi non investe in ricerca, noi facciamo il contrario (anche se con tanti sacrifici): questo è l’aspetto positivo. Quello negativo è che crea incertezza, dubbi, errori.

Tre propositi per il nuovo anno?Successo della linea donna, consolidamento del posizionamento, incremento dell’export.

Il dono che vorrebbe avere?Sono tre: l’ubiquità, la mitezza, la sensibilità.

Il suo motto?I care, mi interessa, mi sta a cuore. Lo diceva Lorenzo Milani.

Il suo mito nella moda?Un mito di nome Pino Lerario (stilista di Tagliatore, “quello delle giacche”).

Questa è la tredicesima domanda. Quanto è superstizioso?Poco. Lo so che nel nostro settore quando si elogia qualcuno, si dice sempre che c’è stato anche un po’ di fortuna ma io credo che valga molto il merito.

SPECIALE PITTI, ARTICOLO PRINCIPALE – Sette modi di dire moda

Credits Images:

Due pantaloni della collezione autunno-inverno 2012/2013