Basta giacca e cravatta: il dress code per l’ufficio è sempre più casual

L’era del completo giacca e cravatta in ufficio si avvia ormai alla conclusione: il dress code casual fa ormai da padrone nelle grandi aziende. E se ne sono accorti anche a Wall Street: Jamie Dimon, Ceo di JP Morgan, ha deciso di concedere la massima libertà nell’abbigliamento ai suoi dipendenti.

ISPIRAZIONE START-UP. Dietro all’improvviso cambio di rotta, che punta a mutare completamente l’immagine severa di banche e istituti finanziari, ci sarebbe una visita di Dimon nella Silicon Valley, nell’atmosfera che ha permesso lo sviluppo di numerosissime start up di successo; un successo che deve aver colpito profondamente il numero uno di JP Morgan, che ha forse deciso di ispirarsi a loro, innanzitutto per quel che riguarda la rilassatezza nella scelta degli outfit. La novità si inserisce in un contesto di progressivo cambiamento dell’immagine dei professionisti, che paga senza dubbio il modo in cui i social network hanno ridotto le distanze tra aziende e consumatori. L’obiettivo è svecchiare il business tradizionale per tenere il passo delle realtà più innovative e moderne, start up comprese, che stanno scalando il mercato senza guardarsi indietro.

STILE INFORMALE. È stato il Wall Street Journal a divulgare il nuovo, morbido dress code di JP Morgan, collegandolo direttamente al viaggio a San Francisco di Dimon e dei suoi: qui, nella società finanziaria si sarebbero accorti dell’arretratezza della propria policy aziendale rispetto a quella delle vivaci start up fintech visitate. Dunque, via libera (ma non per i manager) a polo, pantaloni casual, sandali e gioielli; ma senza esagerare: restano banditi i partiti politici, l’abbigliamento troppo sportivo, le scollature, i piercing e i tatuaggi. Ma la scelta non è solo “di stile”: pare infatti che una certa morbidezza nel dress code sia una tra le vie giuste per attirare i millenials, la forza lavoro del futuro, nei propri uffici. I talenti più giovani, infatti, si trovano a proprio agio in ambienti più informali e meno stressanti; e le aziende della vecchia scuola saranno costrette ad adattarsi, per non perdere i migliori talenti: secondo un’indagine di OfficeTeam, infatti, il 30% degli intervistati tra i 20 e i 40 anni preferirebbero lavorare in ambienti meno rigidi.