Motori
YoungTimer: le auto da collezione di domani
Sono auto da pre-collezione in configurazione originale, che hanno tra i 20 e i 30 anni, il nuovo sogno dei Millennial. E, oltre a essere piacevoli da guidare, possono rappresentare un investimento interessante. A patto di scegliere il modello giusto
Portarsi in garage un’auto d’epoca? Roba da boomer, a meno che la vettura in questione non sia una Matusalemme su ruote, perché da qualche anno i modelli tanto attempati quanto appetibili vengono definiti YoungTimer. Un termine inventato in Germania, da contrapporre a quello di OldTimer, e destinato alle auto sicuramente più cool anche se la sostanza cambia poco e in ballo c’è comunque la passione per la bellezza a motore.
Cosa sono le auto YoungTimer
Una YoungTimer, in pratica, è un’auto da pre-collezione in configurazione originale, di età compresa tra i 20 e i 30 anni, tutte le motorizzazioni abbinate, troppo recente per essere accettata come un veicolo da collezione. Vetture che si rivolgono ai Millennial, i nati tra il 1980 e il 1996, che hanno avuto queste auto in famiglia o le hanno desiderate.
Alcuni esperti, tuttavia, includono nella categoria anche esemplari costruiti negli anni 70. Per i puristi, però, definire young delle cinquantenni o giù di lì sembra davvero troppo ed è quindi più realistico fissare il confine agli anni 80, anche se, ovviamente, non restringe più di tanto il campo di ricerca. È questo il motivo per il quale alcune emblematiche YoungTimer tipo le prime Renault 5 o Volkswagen Golf non dovrebbero fare più parte di questa categoria.
Su quali modelli puntare
Al di là delle esperienze personali, che fanno preferire l’uno o l’altro modello-marca, non è semplice orientarsi in questo mare magnum di auto a disposizione, né tanto meno pronosticare quali si rivaluteranno in futuro. Il primo consiglio che offre Business People consiste nel restringere il campo alle auto italiane.
Lancia Beta Montecarlo
Si parte dalla Lancia Beta Montecarlo, da preferire delle annate 1980 e 1981, ovvero della seconda serie, al limite tra Old e Young, perché impreziosite da cerchi in lega a otto razze, da un volante sportivo Momo e da nuovi tessuti per i sedili. La firma della carrozzeria è quella di Pininfarina e il propulsore quattro cilindri in linea da due litri di cilindrata è montato in posizione posteriore-centrale. Il che, unito a un peso inferiore ai mille chilogrammi (sono, per la precisione, 970) e a una potenza di 120 cavalli trasforma la Montecarlo in un divertentissimo kart stradale capace ancora oggi di regalare a chi la guida emozioni allo stato puro. E basta farsi un giro su internet per scoprire che si trovano esemplari messi molto bene investendo 30 mila euro.
A proposito di internet, contrattare un acquisto online, magari basandosi sulle foto scattate dal venditore, sarebbe un peccato mortale. I cacciatori di più o meno Young preferiscono le indagini vecchio stile: ti porti dietro il meccanico di fiducia (ovviamente pagandogli il giusto compenso per la consulenza) e vai sul posto per un check-up dal vivo. La vettura è peggio di quello che sembrava? Hai comunque evitato una fregatura e, siccome nessuna è perfetta, l’esperto potrà darti un’idea precisa dei lavori indispensabili, tra l’altro ottimo argomento per trattare sul prezzo.
Maserati 3200 Gt
Un consiglio particolarmente valido se si ha nel mirino una Maserati 3200 Gt. È un raro esempio di vettura del Tridente disegnata da Giorgetto Giugiaro. Ne sono state costruite 4.800 tra il 1998 e il 2002 ed è meglio puntare su una con il cambio manuale, sia perché l’esperienza di guida con l’automatico è meno genuina, sia a causa degli elevati costi che derivano da eventuali problemi meccanici. Detto questo, quando si è costretti a viaggiare entro i limiti del Codice della strada si possono godere gli interni arredati sontuosamente, mentre, nei rari casi in cui si può dare al piede destro la libertà di pestare duro, si prova tutto il piacere garantito da un motore V8 sovralimentato da due turbine, che eroga la bellezza di 368 cavalli. Sul mercato ce ne sono per tutte le tasche a partire dai 25 mila euro, ma mai come in questo caso i bidoni sono dietro l’angolo. Come evitarli? Andare dall’aspirante venditore con qualcuno che se ne intende davvero è la più formidabile arma anti-sola.
Ferrari Mondial Quattrovalvole
Salendo ancora di rango (e di prezzo) ecco la Ferrari Mondial Quattrovalvole, lanciata in quel di Maranello nel 1982. La coupé ai tempi fu quasi spernacchiata dalla critica per la sua presunta bruttezza. Era una spocchiosa esagerazione, ma aveva qualche fondo di verità. Meglio allora mettere nel mirino la più azzeccata versione cabriolet che ha in comune con la coupé il propulsore V8 da 240 cavalli. La tiratura è stata limitata, 629 esemplari, ma ce ne sono in giro per il mondo 25 con guida a destra che vanno scartati a priori. Chi ne ha una, in Italia, spesso crede di avere in mano il Sacro Graal delle quattro ruote e i prezzi che si trovano negli annunci, intorno ai 60 mila euro, sono lì a confermarlo. In questo caso il consiglio è quello di attenersi alle quotazioni delle riviste e dei siti specializzati, scalare il 5-10%, inviare l’offerta. E portare pazienza, perché questa è un’auto che non va certo via come il pane ed è quasi matematico che chi ce l’ha, dopo un po’, sia indotto a più miti consigli per consentire al fortunato acquirente di godersi questa raffinata 2+2 anche in compagnia.
Alfa Romeo 75
Le Ferrari, ovviamente, sono sinonimo di trazione posteriore e fino al 1992 lo era anche l’Alfa Romeo che poi, una volta entrata nella galassia Fiat, ha optato per la più economica trazione anteriore. Quindi per gli alfisti duri e puri l‘Alfa Romeo 75, ultima a farsi spingere dalle ruote dietro, è un gioiello che guadagna valore affettivo ogni anno che passa dal fatidico 1986 in cui ebbe inizio la produzione. È anche da notare che la 75 sempre nell’86 è stata protagonista con lo pseudonimo Milano di un tentativo di sbarco dell’Alfa negli Stati Uniti. Non è andata benissimo e oggi le Milano sono pressoché introvabili, meglio, quindi, cercare una 75 3.0 V6, quotata intorno ai 15 mila euro, versione lanciata proprio per celebrare col botto di 188 cavalli l’ingresso nel mercato a stelle e strisce.
Fiat Coupé
Nella tavolozza delle YoungTimer tutte italiane manca solo una Fiat. Quella più appetibile è la Coupé, prodotta tra il 1994 e il 2000 e tra le innumerevoli versioni quelle da preferire montano il raffinato motore cinque cilindri in linea, meglio se turbizzato. I prezzi oscillano tra i 13 e i 30 mila euro e come spesso accade la verità sta più o meno nel mezzo.
YoungTimer straniera? Puntate sulla Porsche 968
A questo punto per chi proprio volesse concedersi una tedescheria ecco l’unica Porsche che non ha praticamente lasciato traccia nei libri di storia. È la Porsche 968 (1991-1995), il muso di una 928 innestato sul posteriore di una 944, un Fankenstein su ruote che nella versione chiusa è quasi inguardabile. Ma, proprio come nel caso della Ferrari Mondial, la Cabriolet ha un suo perché e merita a pieno titolo una seconda chance. I prezzi? Anche in questo caso molti chiedono la Luna, ma non hanno sicuramente la fila di potenziali acquirenti sull’uscio. Quindi la quotazione onesta per un esemplare showroom condition sta a cavallo dei 25 mila euro dai quali vanno scalati, ça va sans dire, tutti gli eventuali lavori necessari per renderla perfetta.
ha collaborato Nicole Berti di Carimate