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Motori

Auto cross-country: ecco a voi l’anti-Suv

La nuova passione degli automobilisti dal palato raffinato? Le cross-country, che si distinguono per le protezioni alla parte bassa della carrozzeria, l’assetto rialzato e la trazione integrale. Le case più blasonate sono già al lavoro per intercettare questa nuova tendenza 

architecture-alternativo L’Audi Activesphere Concept è un esercizio di stile in chiave crosscountry e un laboratorio di test sulle nuove tecnologie recentemente presentato dalla Casa dei quattro cerchi

Dall’inizio del 2023 gli automobilisti italiani appaiono un filo annoiati dalle Suv. Il primo segnale è arrivato quando le versioni “couperizzate”, cioè con la coda spiovente, hanno cominciato a insidiare i primi posti delle classifiche di vendita. Il secondo, quando i lunghi tempi di attesa di alcuni modelli hanno fatto vacillare le certezze e hanno ridato valore a vetture considerate tradizionali. A essere tirate in ballo sono state le all-terrain, già note all’anagrafe automobilistica come cross-country, per la scelta adottata da alcuni marchi del lusso di farle entrare alla propria corte. In sostanza si tratta di station wagon modificate con i fascioni di plastica a proteggere la parte bassa della carrozzeria, l’assetto rialzato e la trazione integrale, caratteristica quest’ultima non comune a tutte le Suv, giusto per dire.

Auto all-terrain o cross-country: le ultime novità

Piacciono a quegli automobilisti che prediligono mantenere un profilo basso. Delle Suv criticano l’esagerata altezza da terra che accresce beccheggio (l’affossamento del muso in frenata) e rollio (la tendenza a coricarsi su un lato quando si affronta una curva) e il peso che le costringe a consumare di più. Questi automobilisti dal palato raffinato pescano in una nicchia non certo a buon mercato, quella appunto delle cross-country.

L’Audi Activesphere Concept

Le case automobilistiche, naturalmente, sono già al lavoro per intercettare le nuove tendenze. Un’idea su come potrebbe essere il futuro dell’auto di prestigio per i viaggi d’affari e il tempo libero è sbocciata all’inizio di febbraio a Cortina d’Ampezzo. La regina delle Dolomiti ha tenuto a battesimo Audi Activesphere Concept, un esercizio di stile e un laboratorio di test sulle nuove tecnologie che esplora la guida autonoma, la realtà virtuale, i comandi gestuali e vocali, il rispetto dell’ambiente grazie al contributo dell’intelligenza artificiale e della propulsione elettrica.

La potenza di questa ipotetica cross-country è di 442 cv per 720 Nm di coppia disponibili sulle quattro ruote, mentre il pacco batteria, posto proprio al centro tra gli assi anteriore e posteriore, ha una capacità di 100 kWh e promette un’autonomia di oltre 600 chilometri e tempi di ricarica al fulmicotone. Un esemplare unico, non in vendita, che si distingue per l’altezza variabile dal suolo. Quando è impegnata in fuoristrada, infatti, Activesphere aumenta la distanza da terra e si attivano elementi per proteggere il sottoscocca.

Audi A6 e Audi A4 allroad

Audi A6 allroad

Quando riprende l’asfalto, l’altezza ritorna quella abituale, cioè 20,8 centimetri da terra. Una tecnologia sofisticata, eppure non inedita in quanto già utilizzata proprio sulle Audi. Come l’A6 allroad, grande fuori, lunga 496 cm, e notevolmente spaziosa dentro (l’alternativa è l’A4 allroad lunga 477 cm). Riconoscerla è facile grazie alle piastre color alluminio di protezione davanti e dietro, alle barre al tetto, ai codolini sui passaruota e alla barra di collegamento nera o alluminio tra le luci dietro. Grazie allo sterzo a passo variabile, alla trazione integrale “quattro”, al peso contenuto, alle ruote sterzanti e alle efficaci sospensioni adattive ad aria, A4 allroad non è solo attraente, ma sicura su ogni genere di fondo stradale. A pensarci bene, pochi avrebbero il coraggio di portare un’auto come questa su sentieri troppo scoscesi, fiancheggiati da rovi e cespugli puntuti, o tratturi pietrosi, con il rischio di graffiare la carrozzeria: per quel lavoro sporco ci sono altri modelli.

Questo non toglie che in caso di necessità l’A6 allroad sappia disimpegnarsi sui terreni difficili con una maestria degna di competere con le Suv più blasonate. A fare la differenza sono quei 4,5 centimetri in più d’altezza da terra, per superare ostacoli quasi impossibili, a una velocità massima di 35 all’ora potendo contare sull’Hill Descent Control (è il freno motore automatico) per affrontare le discese più ripide in tutta facilità. Con motori benzina e Diesel costa da 67.750 euro.

Mercedes Classe C All-terrain

Appena arrivata sul mercato, ma già la più appetita dalla upper class impiegatizia, lo dicono i fleet manager, Mercedes con la Classe C All-terrain lascia subito intendere che l’argomento clou è la sostanza. E di quella ce n’è molta. Lo si vede dal look complessivo: quello d’una crossover in grado di affrontare l’avventura con passaruota in plastica grigio scuro, pneumatici più larghi e spalla più alta, mascherina dedicata. Basta, poi, uscire dalle spire del caos urbano per scoprire che in autostrada sul filo dei 130 si viaggia davvero sul velluto, connessi in tutta sicurezza con il resto del mondo.

E quando si decide di uscire dalla routine, i quattro centimetri in più da terra, la trazione integrale permanente 4Matic, le due nuove modalità di guida dedicate Off-road e Offroad+ permettono di avere più trazione sui terreni difficili. E a far sentire ancora più esploratori sono informazioni come l’inclinometro, l’angolo di sterzata, la bussola e la seconda generazione del sistema multimediale Mbux, l’interfaccia di intelligenza artificiale del marchio tedesco. Motore? Una sola opzione, il 2.0 turbodiesel mild hybrid da 200 cv e 440 Nm di coppia, supportato dal cambio automatico 9G Tronic a nove rapporti. Il listino parte da 61.500 euro.

Volvo V70 Xc

Era il 1997 quando venne presentata al Salone di Francoforte la Volvo V70 Xc e grazie a quel modello nascevano le cross-country svedesi, che, nel corso degli anni, si sono affermate, come la famiglia di prodotti di maggior successo del costruttore. Ancora oggi si può scegliere tra la gigantesca V90 e la più fresca V60. Quest’ultima offre un assetto rialzato di sei centimetri e motori benzina e diesel ibridizzati, che consentono di macinare chilometri su chilometri con consumi sobri. Il sistema mild hybrid è abbinato a un cambio automatico a otto marce e la trazione integrale in salita può trasferire alle ruote posteriori quasi tutta la potenza, mentre la modalità Offroad blocca la distribuzione al 50% sui due assi. Lo spazio a bordo della V60 Cross Country è notevole, non solo per chi sta davanti. E non è una novità: l’obiettivo principe dello stile svedese è unire, con garbo, minimalismo ed ergonomia. Dinamica e slanciata, si nota per le protezioni sui parafanghi e i profili in acciaio sotto alle portiere. Listino da 55.650 euro.

Subaru Outback

A sgomitare con Volvo per attribuirsi l’onore di essere la capofila è la Subaru Outback, alla sesta generazione. La prima si presentò nel 1995 come versione fuoristrada della Subaru Legacy. Con 21,3 centimetri Outback conquista anche il record di altezza della carrozzeria dal suolo tra le cross-country. Lo stile è originale e perfettamente riconoscibile come Subaru, la forma a metà tra una Suv e una wagon, con le protezioni in plastica, che circondano anche la nuova mascherina, e poi le barre sul tetto che aumentano l’impressione di sicurezza, che è realmente notevole. Merito della suite Adas EyeSight, ora in grado di fornire 11 aiuti elettronici alla guida: tra questi spiccano la sterzata d’emergenza e l’acceleratore automatico, che imposta l’andatura corretta in base alla rilevazione della segnaletica stradale effettuata dalle telecamere anteriori.

La chicca è aver superato a pieni voti il nuovo test di impatto laterale introdotto dall’Insurance Institute for Highway Safety, che si aggiunge agli oltre 63 premi Top Safety conseguiti fin dal 2013. Su strada si scopre che al volante di Outback i chilometri scorrono sereni. A tenerla incollata all’asfalto è l’effetto calamita, frutto dell’abbinamento tra motore boxer, trazione integrale, corretta ripartizione di pesi. Questa è la strada percorsa finora dalle cross-country, che hanno tagliato i rami secchi e trapiantato dalle ricche Suv le tecnologie più all’avanguardia per fare dell’avventura in fuoristrada e del puro piacere di guida i propri vessilli e conquistare nuovi clienti.


ha collaborato Nicole Berti di Carimate | Questo articolo è tratto da Business People di aprile 2023, scarica il numero o abbonati qui