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Maxi multa per Honda: occultava i dati sugli incidenti

Il costruttore nipponico dovrà pagare alle autorità americane due sanzioni da 35 milioni di dollari l’una, per un totale di 70 milioni. Sanzionata anche la Ferrari

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È la multa più alta mai inflitta a una casa automobilistica: 70 milioni di dollari. Ad aggiudicarsi questo primato negativo è la Honda, colpevole di aver occultato i dati su incidenti, numero di morti, pendenze e rimborsi che la riguardavano. Si tratterebbe di oltre 1.700 casi omessi tra il 2003 e il 2014, tra cui anche svariati rapporti di avvertimento sull’identificazione di problemi di sicurezza (Ewr reports) mai pervenuti alle autorità americane per la sicurezza autostradale. Fino a oggi. La National Highway Traffic Safety Administration (Nhsta) del dipartimento dei Trasporti degli Usa ha infatti scoperto l’infrazione, assegnando due sanzioni da 35 milioni ciascuna al costruttore nipponico: la prima, per le informazioni omesse, la seconda per l’assenza di alcuni requisiti di garanzia nelle campagne di soddisfazione del cliente realizzate tra il 2003 e il 2014.

«L’annuncio di oggi invia un messaggio chiaro al settore intero, ossia che i produttori hanno la responsabilità di comunicare in modo completo e tempestivo informazioni cruciali per la sicurezza», ha dichiarato Mark Rosekind, il nuovo numero uno di Nhsta. Gli fa eco il segretario dei trasporti Anthony Foxx: «Queste multe riflettono la posizione severa presa nei confronti di coloro che violano la legge e non fanno la loro parte nella missione di tenere gli americani sicuri sulla strada. Honda così come tutte le case automobilistiche hanno responsabilità in termini di sicurezza che vanno rispettate». Ed effettivamente la Honda è in buona compagnia: nel 2014 nel mirino dell’agenzia Nhsta sono finite anche la General Motors e la Hyundai, ree di non aver ritirato con tempestività i propri mezzi difettosi. Le multe comminate sono state, rispettivamente, di 35 milioni e 17,5 milioni. Sanzionata anche la Ferrari: dovrà pagare 3,5 milioni di dollari per non aver comunicato alle autorità Usa alcuni dati sui sinistri che coinvolgevano le proprie vetture.