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In ricordo del genio Leonardo

La nostra selezione degli eventi nella fitta “agenda leonardesca” del 2019

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Cinque secoli di genio: sì, Leonardo da Vinci, l’unico nome a essere universalmente, nel campo dell’arte e delle scienze, sinonimo di eccellenza (un brand, direbbero gli esperti di marketing), è morto cinquecento anni fa e il mondo intero è pronto a celebrarlo. Questo 2019 è infatti “anno leonardesco” per eccellenza, con iniziative, mostre, concerti e spettacoli dedicati al gigante del pensiero rinascimentale.

Le mostre che celebrano l’anno leonardesco

A Vinci, il borgo fiorentino che gli diede i natali, hanno pensato di celebrare nella villa Baronti-Pezzantini il genio locale con la raffinata mostra Leonardo disegnato da Hollar (fino al 5/5): trentuno incisioni seicentesche del ceco Wenceslaus Hollar, che riprendono le caricature leonardesche. Un modo efficace per ricordare la fama planetaria dell’artista. E se nel calendario degli eventi (non senza qualche polemica) la parte del leone spetta alla Francia – al Louvre di Parigi aprirà dal prossimo 24 ottobre una monumentale mostra sulla pittura di Leonardo – l’Italia farà la sua parte. Gli Uffizi di Firenze valorizzeranno i tre Leonardo della collezione permanente (sono le pitture su tavola Battesimo di Cristo, Annunciazione, Adorazione dei Magi: troppo fragili per essere trasportate in una mostra esterna) e a Milano l’agenda leonardesca è densa. Il 2 maggio riaprirà la straordinaria Sala delle Asse del Castello Sforzesco: grazie a un particolare ponteggio sopraelevato sarà possibile non solo ammirare da vicino il celebre Monocromo, ma anche osservare i nuovi disegni vegetali che stanno emergendo dai lavori di ripulitura. Un Leonardo ritrovato? «Serve cautela», commenta Claudio Salsi, direttore del Castello, «ma siamo di fronte alla scoperta di una decorazione tutta nuova ». Il Castello Sforzesco sarà il cuore delle celebrazioni: nella Cappella Ducale, a 10 metri dalla Sala delle Asse, una mostra analizzerà i celebri decori vegetali di Leonardo confrontandoli con i maestri dell’epoca. Il Cenacolo in Santa Maria delle Grazie resta ovviamente la meta meneghina irrinunciabile, mentre spetta alla Biblioteca Ambrosiana, forte del patrimonio in suo possesso (il Codice Atlantico, che è la più ampia raccolta di disegni e scritti di Leonardo, e Ritratto di Musico, unico suo dipinto su cavalletto) l’organizzazione di quattro mostre sulle ricerche ingegneristiche e scientifiche del maestro. A novembre Pietro Marani, presidente dell’Ente Raccolta Vinciana, organizzerà a Palazzo Reale un convegno che s’interrogherà su una domanda: perché nell’ultimo decennio di vita Leonardo non ha prodotto nulla? Uno dei tanti misteri leonardeschi ancora da risolvere.

LEONARDO – UN GENIO DEDITO AL LAVOR

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Il Cenacolo  in Santa Maria delle Grazie