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Lifestyle

La vita (tutta in movimento) del pendolare. Mai dire che è tempo perso

Nel libro, scritto dal manager Gherardo Magri, la storia di un pendolare doc che vive la propria condizione come una missione

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Organizzazione ferrea, metodo scientifico, pazienza infinita, fantasia ed ecletticità. Sono queste le doti di un perfetto pendolare, colui che ogni mattina lascia di buon’ora la propria casa alla volta della metropoli per farvi ritorno ogni sera, dopo un’intera giornata di studio o lavoro. A fornire l’identikit un pendolare doc: Gherardo Magri.

Nel suo libro “Pendolare per sempre – Una vita tutta in movimento: mai dire che è tempo buttato via”, edito da Prima Pagina Edizioni, Magri ripercorre con ironia la sua storia. Nato a Bergamo mezzo secolo fa, Magri è un manager che vanta non solo esperienze importanti in aziende di primo piano (oggi è amministratore delegato di Vaillant Italia) ma anche un curriculum di tutto rispetto come pendolare. Trenta lunghi anni durante i quali dalla propria città natale il manager ha viaggiato alla volta di Milano, Roma e Torino. Tantissimo il tempo, quantificabile con approssimazione in 750mila chilometri (più o meno 19 volte il giro del mondo) dedicato agli spostamenti per raggiungere il luogo di lavoro e da questo la propria casa.

Ma per Magri non si tratta di tempo perso, bensì di momenti ricchissimi nei quali sono nate amicizie, si sono consumati incontri casuali e si sono prese scelte strategiche.

Perchè la vita del pendolare in fondo può essere letta come una metafora dell’Italia, di un Paese che tutte le mattine parte per arrivare, ma che quando arriva, anche molto in alto, non dimentica mai come il giorno dopo si debba sempre ripartire da capo, perché a nessuno è concesso di fermarsi.

LA NOSTRA COVER STORY DEDICATA A GHERARDO MAGRI