Lifestyle
I ‘non-Suv’ che sfidano l’inverno
Ecco i modelli per i tempi “estremi” perfetti per la città. Non sono giganteschi, non consumano un patrimonio, ma hanno prestazioni come quelle delle “sorelle” più grandi
La neve e il ghiaccio in viaggio? Se si è prudenti e si hanno gli strumenti adatti non mettono paura. E non è necessario essere al volante di Suv tecnologici e inarrestabili per sentirsi al sicuro. Le dimensioni mastodontiche non sempre rappresentano la soluzione ideale quando si tratta di muoversi sul ghiaccio e sui fondi stradali a bassa aderenza. In una decina d’anni molti luoghi comuni sono stati rivoluzionati.Con l’evoluzione delle gomme, che grazie a tecnologie costruttive all’avanguardia e all’uso di polimeri particolari esaltano la tenuta di strada su fondi scivolosi quando la temperatura scende sotto i sette gradi, la scelta dell’auto diventa una questione “secondaria”, legata puramente all’estetica, alla spesa che si intende sostenere, allo status che una griffe o l’altra assicurano, alle dimensioni. Sì, anche all’ingombro, perché quando la colonnina del mercurio scende e complica la vita una vettura di dimensioni ragionevoli è più facile da gestire, da inserire in un tornante, da frenare in salita e in discesa.Allora non è affatto casuale se l’offerta di modelli compatti (meno di 430-440 cm di lunghezza) per l’inverno, o meglio per il tempo libero, si è decisamente allargata negli ultimi quattro-cinque anni e perché il cliché della 4×4 ridondante e pacchiana è ormai out così come l’equazione “fare il pieno uguale spendere una fortuna” non vale più. Comportamenti assimilati ai gioielli bling, quelli a dir poco appariscenti, sfoggiati sugli abiti, sui telefonini finanche sui denti dai nuovi ricchi e da chi vuole scalare le classi sociali. Più di tante parole, comunque, vale quello che dice il mercato: se Mini Countryman, Nissan Juke, Kia Sportage, Mitsubishi Asx, Hyundai iX35, Skoda Yeti, Dacia Duster, da pochissimo sul mercato, sono dei best seller il loro successo è la logica conseguenza di dimensioni compatte, di un look indovinato, di un’elevata cura costruttiva, della trazione integrale. A inventare questa nicchia furono nel 2006 Fiat e Suzuki quando strinsero un’alleanza per fabbricare (sulle linee di montaggio Suzuki) l’italiana Sedici e la giapponese Sx4.L’asso nella manica dei due modelli è stata la notevole luce a terra, che consente di superare i sentieri più impervi e dissestati senza correre il rischio di ricevere colpi bassi a livello degli organi meccanici. Una scelta progettuale di questo tipo si fa apprezzare anche nella giungla metropolitana quando si tratta di affrontare buche e tombini, rotaie del tram e pavé. Ancora meglio quando si scopre che a portata di mano c’è quasi tutto quello che di solito si trova su un’ammiraglia super sontuosa, lunga anche un metro di più e che costa almeno tre volte tanto: pelle e alluminio, trasmissioni robotizzate, navigatori a sfioramento, hi-fi da discoteca, telematica, controlli elettronici di sicurezza. Le micro Suv cittadine, però, sanno essere anche birichine. Offrono anche la versione a sola trazione anteriore, destinata ad aumentare la diffusione di queste special car, perché due ruote motrici invece di quattro fanno scendere il prezzo anche di 5-6 mila euro, aggiungono spazio, diminuiscono ancora di più consumi ed emissioni e, grazie alle gomme invernali, la praticità e la mobilità sulla neve restano di elevato livello. Anzi la maneggevolezza e l’agilità aumentano. In un tornante stretto o in un posteggio si può sempre contare su un raggio di sterzata più contenuto. Fiat Sedici e Suzuki Sx4, le capofila, sono lunghe 412, larghe 176, alte 162 cm, il baule va da 270 a 1100 litri, trasportano cinque passeggeri e i loro bagagli anche sui terreni impervi. Il listino Fiat parte da 18.600 euro per la trazione anteriore, da 20.600 per la 4×4.
E sulle gomme da neve scoppia il caos |
Con l’ultimo aggiornamento del 29 luglio 2010, il Codice della Strada consente agli enti gestori delle strade di emettere ordinanze perché le auto siano equipaggiate con gomme invernali e abbiano catene a bordo non solo in caso di neve. È un’onerosa spesa in più per l’automobilista, che varia dai 400 ai 2 mila euro per chi compra i pneumatici invernali: per le catene, invece, la spesa va da 30 a 700 euro. La multa per chi non rispetta l’obbligo va da 78 a 311 euro e gli agenti possono anche bloccare l’auto. Non appena, però, l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della provincia di Milano, Giovanni De Nicola, ha emesso l’ordinanza per il 2010-11 è scoppiato un putiferio. L’assessore prima ha invitato i vigili a non essere “troppo zelanti”, poi è stato costretto a ritirarla. I motivi? Scarsità di preavviso, rischio di rivalsa delle compagnie assicurative in caso di inottemperanza alla nuova regola e non ultimi i costi da sostenere per le famiglie. Senza contare che non c’è ancora la segnaletica ad hoc. |