Ferrari, Marchionne la vede in Olanda: «Ma pagheremo le tasse in Italia»

La Ferrari sarà olandese. O almeno lo sarà la holding che potrebbe sovradirigerla come già avvenuto per Fiat Chrysler e Cnh e portarla verso la quotazione a New York.

Dal Salone di Ginevra lo conferma indirettamente Sergio Marchionne assicurando però che il Cavallino «continuerà a pagare le tasse in Italia e continuerà a fare vetture in italia». «Però può darsi che ci sarà un’azienda al di sopra della Ferrari spa. Ma non si tratta di aziende operative», ha spiegato l’a.d. di Fca, «Questo è il metodo con cui raggruppiamo le nostre attività».

Fca possiede il 90% della Rossa e vorrebbe quotarne il 10% a Wall Street per un incasso stimato (da Mediobanca) di 800 milioni di euro.

PIU’ POTERE. Sarebbe la nascita di un’azienda indipendente da Fiat Chrysler che vedrebbe salire il potere di controllo degli Agnelli (che arriverebbero a controllare direttamente attraverso Exor il 24% del capitale) e di Piero Ferrari, erede di Enzo e titolare del 10% delle azioni.

Secondo Bloomberg, se la società deciderà di applicare un programma di fedeltà per gli azionisti duraturi nel tempo, sull’esempio di Cnh e Fca, Agnelli e Ferrari avrebbero la maggioranza dei voti (36% più 15%).

CAREZZE A RENZI. Marchionne è tornato anche a parlare del governo è del Jobs Act: «Renzi continui a fare il suo lavoro. Ho preso parecchi insulti anch’io, non se ne preoccupi», ha detto il manager italo-canadese. «Vedo tanta gente che urla sul palcoscenico della politica, mi viene quasi da ridere. La disoccupazione sta scendendo, il Pil dicono sia positivo, lo spread è sceso. Quale altro obiettivo abbiamo?».

«I miei rapporti con Renzi sono cambiati perché l’ho conosciuto», la chiosa di Marchionne, «prima non lo conoscevo. Lo giudico sul semplice fatto che sta facendo e ha il coraggio di affrontare il cambiamento e portarlo avanti: è uno che lavora, ha caratteristiche da leader».