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Lifestyle

Dolcemente viaggiare

Per questo sono state create le “cruise”, oggi sempre più amate anche nel Vecchio continente. Le alternative più interessanti all’iconica Harley Davidson si chiamano Indian Chief e Triumph Thunderbird

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Perfette per il mercato e le strade americane, le cruise stanno conquistando piano piano anche i motociclisti europei. Con quel loro fare sornione, tipico di chi non deve arrivare primo da nessuna parte, di chi si può permettere il lusso di andare piano e godersi le cose, affascinano sempre più gli smanettoni nostrani. E allora ecco che c’è chi, detto addio alla sport-tourer o all’endurona, si abbandona al fascino senza tempo di questi bisonti su due ruote.Accanto all’icona assoluta del settore, Harley Davidson, gli altri sgomitano per guadagnare un posto al sole. Un marchio americano ancora più antico di Harley, leader nei primi decenni del secolo e celebre oggi grazie al grande schermo, rinasce grazie a Polaris: la Indian è tornata sul mercato con la Chief. Un mastodontico motore bicilindrico da 1.811 cc e tre versioni differenti per andare incontro ai gusti multiformi di un pubblico esigente. La Classic, essenziale e con particolari retrò, come la strumentazione montata sul serbatoio e i parafanghi strabordanti sulle ruote a raggi, la Vintage che vanta le borse laterali in pelle con le frange, un paraurti cromato e parabrezza rimovibile, e infine la Chieftain più lussuosa e fatta per viaggiare (borse rigide con serrature, impianto audio bluetooth). Il propulsore è un V-Twin a 49° raffreddato ad aria capace di 161 Nm di coppia a 3.000 giri. Anche lo storico marchio inglese Triumph scommette in questo segmento con le due Thunderbird e lo fa partire dal motore. Questa volta però vediamo un bicilindrico in linea e non a V con tutti i vantaggi che ne conseguono. Primo tra tutti che il pilota non ha il cilindro posteriore sotto la sella e non ne soffre, perciò, le temperature. La cilindrata è extra size anche in questo caso, stiamo parlando di 1.700 cc, ma quello che sorprende è la docilità e la regolarità di erogazione oltre, ma questo è più scontato, alla schiena e al carattere. Curate nei dettagli come chiede il settore (e il prezzo) le Thunderbird sono moto di alta gamma che nulla hanno da invidiare alle concorrenti più blasonate. Anzi, grazie al motore di cui sopra e al nuovo telaio, offrono un piacere di guida al di sopra delle aspettative. Non solo il comfort è totale, ci si diverte anche sulle strade ricche di curve. Le sospensioni Showa hanno escursioni importanti e perciò potete dimenticare le cruise che trasmettono ogni piccola irregolarità del terreno senza pietà alla zona lombare. Qui si viaggia che è un piacere. La sella confortevolissima è anche posta così in basso da consentire a chiunque di maneggiare con facilità gli oltre 300 kg di peso nelle manovre da fermo. La versione LT condivide con la più semplice Commander la meccanica (telaio, motore, impianto frenante ecc.) ma se ne distingue per la vocazione turistica. Monta, infatti, il parabrezza rialzato, le borse integrate, il poggiaschiena per il passeggero e offre una posizione di guida più eretta e adatta a macinare chilometri. Nonostante tutte le sovrastrutture che l’appesantiscono, la LT su strada danza e sa regalare grandi emozioni al pilota che la sa condurre.

Credits Images:

Indian Chief Vintage
Motore: Thunder Stroke V-Twin da 49° da 1.811 cc
Coppia massima: 161 Nm a 3.000 giri
Peso: 379 kg in ordine di marcia con serbatoio (20,8 litri) pieno
Altezza sella: 660 mm
Lunghezza: 2.634 mm
Larghezza: 1.012 mm
Interasse: 1.720 mm