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Lifestyle

Capossela, tra marinai e balene…

A fine aprile il nuovo disco del cantautore

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Inutile trovare una definizione per Vinicio Capossela. Anzi, proprio sbagliato. Non c’è etichetta o riferimento artistico che tenga (quello oramai ab-usato che rimanda a Tom Waits evitatelo, se non lo volete fare incazzare… non certo perché gli dispiaccia ma la pazienza ha un limite…. ). Capossela è un artista abituato a viaggiare in una dimensione tutta sua. E neppure troppo parallela. La sua discografia nel tempo ci ha regalato gioielli spuri con canzoni che spesso sembrano piccole pièce teatrali, racconti di un’umanità tra l’assurdo e il poetico, tra lo swing e la taranta, tra il reggae e Kurt Weill. È, questo però lo possiamo dire, il cantautore italiano, tra quelli “affermati”, più originale. Oltre che il migliore della sua generazione. Capossela a fine febbraio ha annunciato la pubblicazione del nuovo disco che sarà in distribuzione proprio a fine aprile. Si intitolerà Marinai, profeti e balene e giungerà dopo la conclusione del suo 20 Years Show che lo ha portato a Londra, Parigi, Zurigo e Colonia. E che lo farà di nuovo viaggiare nei teatri italiani (in varie città, tra cui Genova, Parma e Bologna). Lo consigliamo caldamente sia dal vivo che su disco, magari con qualche viaggio a ritroso alla scoperta di capolavori come II ballo di San Vito (1996) o Ovunque proteggi (2006). Nel suo repertorio non c’è soltanto (la pur bellissima) Che cossè l’amor

All’una e trentacinque circa (1990)

Credits Images:

Vinicio Capossela