Editoriale
Meglio la gallina!
Qualsiasi imprenditore (e manager) di buona volontà non può che dirsi d’accordo con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi quando sostiene, come ha fatto di recente, che non vuole essere premiato con degli sgravi fiscali per le nuove assunzioni, perché la priorità di una efficace politica di governo deve piuttosto puntare sul taglio delle tasse sul lavoro. È in questa direzione che bisogna insistere e perseverare.
Sottoscrivo appieno: non servono interventi una tantum, che incoraggino le imprese a ingrossare la propria base dipendenti se poi dovranno restituire al fisco – vita natural durante – un carico di tasse superiore a quanto sborsino i loro omologhi a livello internazionale. Quindi, nell’eterno gioco se sia meglio l’uovo oggi o la gallina domani, gli imprenditori non possono (ammesso che gli sia concesso farlo) che scegliere la gallina. Questo perché, a parte l’oggi, hanno a cuore il futuro: loro e delle proprie imprese. E spesso oltre che del proprio business anche del Paese, visto che se le aziende sono sane (in tutti i sensi), trasmettono per osmosi questa caratteristica all’intera economia dell’area. E da tempo le società sono in affanno, così come lo è il Paese.
Ovviamente, non voglio dire che il taglio del cuneo fiscale sia “il” problema da risolvere per appianare tutte le difficoltà, ma sarebbe già un buon inizio. Il fatto è che se ne è sempre parlato molto, spesso a sproposito, e poi non se ne è fatto nulla; e quando si è fatto qualcosa, le percentuali dei presunti tagli sono state così risicate da risultare ridicole. Al limite della presa in giro.
Ecco, comincio a pensare che – alla luce della ventata di voglia di novità che pervade il nuovo governo e con esso il Paese – porsi nell’ordine di idee che in qualsiasi ambito si agisca (che non rientri ovviamente in un’ottica emergenziale) ci si imponga la “logica della gallina domani anziché quella dell’uovo oggi” sarebbe una svolta senza precedenti. Anzi, ancora meglio sarebbe quella della “gallina che cova le uova oggi per poterle moltiplicare domani”, nel senso di darsi una progettualità di sviluppo a breve, medio e lungo termine a livello economico e sociale per il Paese. Ma forse sarebbe chiedere troppo…