Connettiti con noi

Editoriale

Leadership, ovvero la cultura del (proprio) talento

architecture-alternativo Credits: Anton_Sokolov/iStockPhoto

La leadership è una questione di talento innato oppure di preparazione, ovvero di cultura? Per dirla in maniera brutale, scontata e che risulterà (giustamente) ai più banale: si nasce leader o si diventa?

Rispondo, ovviamente a modo mio, subito alla domanda così non la tiriamo tanto per le lunghe: il tempo è prezioso per tutti… Secondo me, la leadership è una questione connessa strettamente alla cultura del talento, a quello che ognuno di noi diventa capace di fare con le sue capacità naturali e acquisite. Lo psicologo James Hillman direbbe che è connessa con la nostra capacità di diventare quello che siamo.

Quand’ero giovane (oramai diversi decenni fa) rimasi folgorato da una frase detta da un docente universitario in modo distratto durante un commento in tv: la cultura è quello che rimane quando abbiamo dimenticato tutto quello che abbiamo studiato. La cultura insomma è un modo di essere, strettamente connesso a quanto abbiamo imparato e assorbito dall’ambiente circostante, ma è altrettanto indissolubilmente collegato – forse di più – alla nostra capacità di lasciare andare quanto abbiamo imparato e assorbito. Ma non prima di averlo compreso e assimilato, ovviamente.

Questo perché il vero leader non scimmiotta altri leader, non ripropone pedissequamente e di proposito schemi tracciati da altri in precedenza, non ha bisogno di deresponsabilizzarsi rimandando ad altri modelli di riferimento l’efficacia o meno del proprio modus operandi. Un leader si interessa di tutto ed è interessato a tutti, perché sa che si può imparare da tutto e da tutti, se solo si è capaci di porsi le domande giuste.

E le domande giuste non sono mai quelle assolute, quelle che vanno bene per tutti in ogni condizione, perché sono quelle che ogni leader sa porsi al momento giusto. Come si stabilisce il “momento giusto”? Ogni buon leader lo sa; perché lo ha imparato sbagliando, studiando, applicandosi, faticando, ma anche divertendosi e confrontandosi con gli altri. E alla fine, fidandosi delle proprie capacità, del proprio talento, agisce confidando nel proprio intuito.