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Lavoro

Riforma scuola: addio supplenti

Ad anticipare le linee guida che verranno presentate in aula il 29 agosto, è lo stesso ministro Stefania Giannini. Che dichiara: «Le supplenze non fanno bene né a chi le fa, né a chi le riceve»

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Ufficialmente, per conoscere le linee guide della prossima riforma scolastica, bisogna attendere il 29 agosto, quando il pacchetto scuola approderà in aula.Tuttavia qualcosa è già emerso.

Ad anticipare i punti fondamentali su cui si concentrerà il dibattito è lo stesso ministro Stefania Giannini, nel corso del Meeting di Rimini. «Il governo intende eliminare il precariato nella scuola», annuncia. Per poi precisare, in tono ironico: «I supplenti non saranno eliminati fisicamente, come vedrete».

Battute a parte, il ministro ha spiegato che il tema delle supplenze è «l’uovo di Colombo che chi lavora nella scuola conosce da tempo, ma che nessun governo ha avuto il coraggio di affrontare direttamente perché significa prendere coscienza che le supplenze non fanno bene né a chi le fa né a chi le riceve.

Sin dall’inizio dell’anno si sa già con molta precisione quali sono i posti da coprire stabilmente, ma c’é un meccanismo perverso che ci trasciniamo da decenni che non ci consente di lavorare se non con l’organico di diritto e quindi di riempirlo attraverso le graduatorie».

Da qui, la proposta di considerare l’organico funzionale anziché quello di diritto. Parrebbe invece svaporata l’ipotesi di catalogare i docenti in tre gradi di carriera: insegnanti ordinari, esperti e senior.

Gli altri due temi su cui si concentrerà il dibattito saranno l’autonomia scolastica e i programmi e le competenze degli studenti.

Quanto all’iter del pacchetto, le sue linee operative verranno presentate il 29 agosto, poi seguirà a settembre una consultazione tre le forze politiche e sociali.

Il provvedimento vero e proprio seguirà dunque dopo mesi e, stando a quanto emerso, non sarebbe a costo zero: il premier Matteo Renzi avrebbe parlato di 1 miliardo da prevedere nella legge di stabilità.

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