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Lavoro

Mangiare da capo

Regolarità, leggerezza, potenza. Ecco come non perdere mai il ritmo giusto anche quando si è a tavola. Quattro menù per quattro lavori. Ecco le diete ideali suggerite dai nutrizionisti, per diversi profili professionali. Il panino? Sdoganato

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Il corpo umano è una macchina delicata che ha bisogno del carburante adatto e nelle giuste dosi per funzionare al meglio. Se una dieta corretta può in alcuni casi sembrare un qualcosa in più, sacrificabile in favore degli impegni lavorativi, è in realtà decisiva non solo per mantenersi in forma, ma anche per dare il meglio di sé e fare carriera. Abbiamo chiesto a Giovanna Cecchetto, presidente dell’Associazione nazionale dietisti (Andid), e a Laura Rossi, ricercatrice dell’Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), di individuare le diete migliori per alcuni profili professionali. Ed ecco le loro ricette.

RAPPRESENTANTE DI COMMERCIO – Come rendere il panino salutareSempre in macchina, pendolari tra un cliente e l’altro, mangiare in modo disordinato, spesso a orari insoliti, con un panino per guadagnare tempo. «In questo caso il consiglio è quello di cercare di mantenere una certa regolarità nella distribuzione dei pasti nella giornata», spiega Giovanna Cecchetto. «L’ideale è fermarsi per il pranzo nella fascia oraria che va dalle 12 alle 14,30. Se poi come spesso accade si frequentano regolarmente le stesse zone, si possono individuare luoghi di riferimento che offrono porzioni moderate e varietà di piatti».Ma cosa mangiare? «Se si ha la possibilità di fermarsi in un bar», spiega Laura Rossi, «una buona scelta potrebbero essere un primo o un’insalatona seguiti da un frutto, ma anche un panino può essere salutare, tutto dipende dalla farcitura. L’ideale è associare una fonte proteica, per esempio bresaola, prosciutto, mozzarella, alici o tonno, a una verdura di qualsiasi tipo. L’importante è evitare le salse e gli alimenti troppo grassi, così come le bevande zuccherate».

– Mantenere orari regolari, alimentazione varia, porzioni moderate

NO – salse, alimenti grassi, bevande zuccherate

AMMINISTRATORE DELEGATO – Carboidrati a cena per riposare meglioUna vita stressante come quella dell’a.d. potrebbe indurre due atteggiamenti opposti e ugualmente dannosi verso il cibo», mette in guardia la dottoressa Cecchetto. «Da un lato un continuo ricorso a spuntini, dall’altro la tendenza a saltare il pranzo per poi concedersi regolarmente eccessi a cena per gratificarsi dopo le fatiche della giornata». È invece molto importante rispettare la regola dei tre pasti quotidiani. Magari, se si ha poco tempo, meglio fare un pranzo leggero, prevalentemente proteico, e riservare i carboidrati alla cena. «I carboidrati rilasciano endorfine, regalando così una sensazione di benessere», spiega la dottoressa Rossi. «Può essere dunque una buona scelta, per una persona sottoposta a forti stress, assumerli di sera». E se si hanno comunque problemi a dormire si può prendere l’abitudine di concedersi, prima di andare a letto, un bicchiere di latte, ricco di triptofano, una sostanza che stimola anch’essa il rilascio di endorfine.

– carboidrati a cena, un bicchiere di latte prima di dormire. Un pranzo leggero

NO – saltare il pranzo, eccedere a cena, continui spuntini fuori pasto

CAPO ESPORTAZIONI – Pericolose tentazioni in aeroportoLunghi voli, soste in aeroporto e jet lag possono mettere a dura prova il normale ritmo alimentare, moltiplicando pasti e spuntini. «Lo sforzo da fare è quello di mantenere un certa regolarità», conferma Laura Rossi. «In tutti i viaggi aerei vengono serviti diversi pasti così, soprattutto se bisogna cambiare più di un volo, spesso si rischia di cenare o pranzare due volte nel giro di poche ore. In più, se in genere è abbastanza semplice resistere ai pasti offerti in volo, non certo noti per la loro appetibilità, c’è il “rischio noia” che può cogliere in aeroporto nell’attesa tra un volo e l’altro che induce a concedersi golosità poco sane. In questi casi, soprattutto se si viaggia spesso, bisognerebbe cercare di distrarsi con un buon libro o optare per spuntini leggeri a base di frutta evitando patatine e bevande zuccherate. Per il resto», aggiunge, «una volta giunti a destinazione il mio consiglio è quello di provare la cucina locale. Molte diete etniche, come quella giapponese, sono infatti nutrizionalmente equivalenti alla dieta mediterranea e, al contrario di quanto si possa pensare, le spezie non sono affatto dannose, ma utili per ridurre i condimenti». In alcuni casi, soprattutto nei paesi anglosassoni, un accorgimento da tenere presente con l’apporto di proteine. Bisogna scegliere una colazione all’italiana, dove è possibile, e incrementare la quota vegetale inserendo nei pasti verdure e carboidrati come pane, riso o patate.

– provare la cucina locale, spezie, spuntini leggeri a base di frutta

NO – fare più pasti nel giro di poche ore, esagerare con le proteine, spizzicare per noia

DIRETTORE FINANZIARIO – La colazione innanzituttoSe la colazione dovrebbe essere un must per tutti lo è ancor di più per chi ricopre un ruolo che richiede di tenere sempre alta la soglia di attenzione. «L’ideale al mattino è quello di concedersi un prodotto da forno, dal classico cornetto a una bella fetta di pane con un velo di marmellata», consiglia Laura Rossi, «associato a una spremuta d’arancia, un cappuccino, un bicchiere di latte, ma anche a un tè o un caffè. In questo modo si avrà a disposizione energia a lento rilascio che garantisca la forza intellettuale per tutta la mattinata». A mezzogiorno la mossa azzeccata è invece quella di mantenersi leggeri, onde evitare il classico “abbiocco” post-pranzo. «Un secondo piatto di carne, pesce o uova accompagnato da un contorno di verdura e un frutto – o due palline di gelato se in qualche occasione si vuole gratificare un po’ il palato – è un pranzo abbastanza leggero, che offre però l’energia giusta per far lavorare a pieno ritmo la mente», chiarisce la dottoressa Rossi. «A fare la differenza è anche la scelta dei condimenti» aggiunge Giovanna Cecchetto, presidente Andid, «perchè la digeribilità di un pasto dipende soprattutto dal contenuto di grassi. Meglio allora evitare piatti ricchi di panna o grassi animali, come la pancetta, e i fritti». E se verso metà mattina serve una piccola ricarica? Lo spuntino ideale è una banana. «È un frutto pratico da tenere in ufficio, che non solo offre energia di pronto rilascio, ma anche tanto potassio utile alla funzione cardiaca», spiega Laura Rossi. Attenzione invece alle pause caffè. Al di là dell’effetto eccitante della caffeina, un paio di cucchiaini di zucchero, moltiplicati per quattro o cinque tazzine, fanno salire l’apporto calorico senza nemmeno rendersene conto.

– colazione con cappuccino e brioche, una banana a metà mattina, pranzo leggero

NO – condimenti grassi, fritti, troppi caffè

Amanda Ursell, quella che ha inventato la “corporate nutrition”

Amanda Ursell, celebre nutrizionista e dietologa inglese, oltre che scrittrice, volto televisivo e titolare di diverse rubriche sulla carta stampata – tra cui due sul Times e una su The Sun – si è cimentata nello studio di una dieta ideale per manager, perché convinta che una giusta alimentazione possa rappresentare un valido aiuto nel raggiungimento delle vette più alte della carriera. Secondo la nutrizionista le proteine, quindi carne, pesce e uova, andrebbero consumate a pranzo per prevenire l’affaticamento e il calo di concentrazione post-pasto. Le uova, contenendo colina, avrebbero anche effetti positivi sulla memoria. I carboidrati dovrebbero invece vanno bene per la cena, per favorire il riposo notturno. A colazione: cibi leggeri come frutta, cereali, succhi di frutta e yogurt, che vengono assorbiti dall’organismo più lentamente delle classiche brioches alla marmellata e ritardano così il ritorno dell’appetito. I manager non dovrebbero però fare attenzione solo alla propria dieta, ma anche a quella dei dipendenti. Secondo una ricerca dell’International Labor Office delle Nazioni Unite una migliore nutrizione sul posto di lavoro è in grado di aumentare la produttività, ridurre i giorni di malattia e dare addirittura un taglio agli incidenti. In particolare, secondo lo studio, soprappeso e obesità, sempre più diffusi nei paesi industrializzati, provocherebbero un calo di produttività di oltre il 20%. Prendendo spunto dalla ricerca, l’esperta britannica è così divenuta per le imprese una consulente di corporate nutrition: con l’aiuto dei suoi collaboratori offre soluzioni personalizzate per il miglioramento delle offerte di mense, caffetterie e distributori di snack aziendali. Secondo la Ursell, oltre a prevenire soprappeso e problemi di salute quali diabete e ipertensione, una dieta calibrata può fare molto per ottimizzare i livelli di concentrazione, rafforzare il sistema immunitario,ridurre lo stress e incrementare benessere e produttività.