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Lavoro

Italia Orienta: “Il lavoro c’è, ma non si vede”

Infermieri, chimici e laureati in scienze motorie; senza dimenticare informatici e ingegneri. Entro il 2020 saranno più di otto i settori in cui l’offerta di lavoro supererà la domanda. Al via il progetto per indirizzare 100 mila studenti italiani

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Aumento della disoccupazione? Forse perché nel mercato del lavoro c’è scarsa conoscenza sui requisiti richiesti dalle aziende, ma non solo: se in alcuni settori il mercato è saturo, in altri l’offerta supera la domanda. In pratica “il lavoro c’è, ma non si vede” ed è questo uno dei punti salienti evidenziati dal comitato di indirizzo della Fondazione Italia Orienta in occasione della presentazione dell’Educational Tour, un progetto di orientamento al lavoro – con partenza da Roma il 12 marzo e conclusione il 13 dicembre a Lecce – che si rivolge a 100 mila studenti e 1000 docenti di 500 scuole italiane. Nel corso delle 40 tappe in programma, Italia Orienta non offrirà solo un servizio di consulenza sulla stesura del curriculum vitae e di preparazione al colloquio, ma si cercherà di spiegare ai giovani in quali settori occupazionali ci sarà più possibilità di trovare lavoro.

I LAVORI PIÙ RICHIESTI. Oltre agli attuali 170 mila posti vacanti nel settore dell’artigianato, da qui al 2020, infatti, saranno più di otto i settori in cui l’offerta di lavoro supererà la domanda. Tra le figure più richieste nei prossimi anni ci sarà quella di infermiere (a oggi 391, nell’arco di sette anni ne saranno richiesti 266 mila unità in più) mentre informatici e ingegneri restano e resteranno in cima alla classifica dei lavori più richiesti. Buone notizie anche per i chimici: otto su dieci firmano il primo contratto (nel 46% dei casi si tratta di “indeterminato”) a due mesi dalla laurea. Nel campo dell’agricoltura sono, invece, otto le figure più richieste e tra queste l’alchimista di campagna e il food blogger; in crescita anche tutto il settore della green economy. A sorpresa anche scienze motorie è fra le lauree più interessanti: il rapporto di Italia Orienta dice che a un anno dalla laurea triennale trova lavoro il 78% dei laureati in questo settore. Aumentano poi le imprese che cercano dottori nel campo economico e statistico. Il settore prevede circa 110.410 assunzioni.

SERVE MANODOPERA. L’artigianato si conferma il settore più bisognoso di risorse umane. Oltre ai falegnami, in vetta alla classifica anche gli installatori di infissi, i panettieri, i pasticceri, i sarti, e i cuochi. Commessi (5.000), camerieri (più di 2.300), parrucchieri ed estetiste (oltre 1.800 posti) tra i mestieri più difficili da trovare.

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Quella dell'infermiere sarà una delle figure più richieste nei prossimi sette anni