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Lavoro

Ichino, contratti aziendali non sono la morte di quello collettivo

Il giuslavorista e senatore del Pd commenta la proposta di Federmeccanica di un contratto aziendale come alterativa al contratto nazionale. “Corrisponde sostanzialmente quanto oggi accade in Germania”

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La possibilità che l’accordo aziendale diventi alternativo rispetto al contratto nazionale, come proposto da Federmeccanica, anche alla luce della vicenda Fiat, ricalca il modello di quanto avviene già da 15 anni in Germania. E non significa la morte del contratto collettivo nazionale di lavoro. E’ l’opinione del giuslavorista e senatore del Pd, Pietro Ichino che all’agenzia di stampa Ansa sottolinea come il il Ccnl “conserva la sua funzione di rete di sicurezza. La soluzione a cui fa riferimento Federmeccanica – spiega Ichino – corrisponde sostanzialmente a quanto oggi accade in Germania dove l’accordo collettivo aziendale può costituire fonte di disciplina del rapporto individuale di lavoro alternativa rispetto al contratto nazionale”. Nell’ordinamento italiano questa soluzione, “che è la stessa proposta nel disegno di legge numero 1872 presentato da 55 senatori del Pd nel 2009 – ricorda il senatore – presuppone che venga risolto il problema della individuazione del soggetto sindacale abilitato a stipulare l’accordo aziendale. Occorre, in particolare, sciogliere due nodi: se a livello aziendale a stipulare l’accordo sono i sindacati o le rappresentanze elette dai lavoratori; inoltre, quali sono le condizioni ed i requisiti di rappresentatività che l’agente negoziale deve soddisfare”. Su tutti questi punti, sottolinea il giuslavorista, “oggi si è determinata una grave lacuna di regole applicabili; o si arriva in tempi molto brevi – dice Ichino – ad un grande accordo interconfederale firmato da tutti, che colmi questa lacuna sostituendo il protocollo Giugni del ’93, oppure un intervento legislativo è indispensabile, sia pure in via sussidiaria e provvisoria, se vogliamo superare la situazione di vischiosità e inconcludenza del nostro sistema attuale di relazioni industriali. Per questo, appunto, abbiamo presentato il ddl. Se questa è la soluzione prescelta”, ossia quella dell’alternatività tra livello aziendale e nazionale, “il contratto collettivo nazionale di lavoro conserva la funzione di rete di sicurezza, cioè di disciplina applicabile in tutti i casi – e sono la maggioranza – evidenzia Ichino – nei quali fa difetto la contrattazione aziendale”.

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Pietro Ichino