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Lavoro

Francia choc: via le 35 ore e meno festivi

La proposta della Confindustria transalpina: deroghe sul salario minimo, flessibilità sugli orari e abolizione di alcune festività. L’obiettivo? Un milione di posti di lavoro

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Il titolo è di quelli che fanno sognare: «Un milione di posti di lavoro, è possibile». La strada per raggiungerla è di quelle che fanno discutere: deroghe sul salario minimo, flessibilità sulle 35 ore, abolizione di alcuni giorni festivi.

La proposta arriva dal Medef, la Confindustria francese in un libro – giallo – presentato dal presidente Pierre Gattaz per chiedere riforme «coraggiose».

I contratti transalpini sono troppo garantiti secondo gli imprenditori e rappresentano un ostacolo alla ripresa addirittura «la disoccupazione di domani».

Proprio mentre si attendono i dati sulla disoccupazione prevista in peggioramento, le aziende tentano di forzare la mano: «La Francia non può più aspettare» dice il leader del Medef.

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Sotto accusa soprattutto l’orario di lavoro inferiore rispetto ai concorrenti (1.650 ore all’anno contro le 1.843 dei tedeschi) per effetto della legge sulle 35 ore, ma anche per i limiti al lavoro notturno e le troppe festività: sono 11, se ne vorrebbero abolire almeno due. Un provvedimento che potrebbe innalzare il pil di almeno l’1%.

«Se i musei rimanessero aperti 7 giorni su 7» l’esempio di Gattaz, «ci sarebbe un effetto positivo su tutto l’ecosistema delle città: dai commercianti ai tassisti».

In discussione anche una deroga al salario minimo da integrare con un sussidio pubblico.

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