Lavoro
Esaurimento da lavoro? Come riconoscere e prevenire il burnout
Non è facile evitare situazioni di stress, ma si può evitare di superare il limite attraverso alcuni accorgimenti. Ecco quali
Capita a tutti di attraversare fasi particolarmente snervanti sul lavoro, ma capita a volte che i professionisti giungano al limite delle proprie forze mentali, emozionali e fisiche, trasformando un momento di stress passeggero in una sindrome cronica. L’esaurimento da lavoro, o più comunemente sindrome di burnout sembra essere molto comune: il 96% dei dipendenti ha affermato di aver affrontato questa delicata fase lavorativa, di cui il 48% qualche volta, il 21% molto spesso, il 7% sempre, mentre il 4% ha dichiarato di non averne mai sofferto e il 20% solo raramente. Numeri che emergono da un’indagine condotta da Gallup per la piattaforma di corporate wellness Gympass, che indica anche i campanelli di allarme per riconoscere nei professionisti un esaurimento da lavoro.
L’esaurimento fisico e mentale che prova la persona porta diverse conseguenze a livello aziendale:
Calo nella qualità del lavoro e della creatività: seguire le attività e le responsabilità di ogni giorno sembra inutile e questa mancanza di motivazione impedisce di lavorare bene. L’espressione di questo può essere, ad esempio, mancare alle riunioni, dimenticare di dare una risposta importante oppure confondersi in una consegna.
Problemi interni tra colleghi come conseguenza di cinismo e apatia: tutto e tutti intorno cominciano a irritare e le persone si innervosiscono senza una ragione apparente. Se si lavora nello stesso spazio l’individuazione di questo “sintomo” può essere più evidente; lo smart working rende le cose un po’ più complicate.
I compiti vengono rimandati e le consegne non rispettate: nella routine lavorativa spesso si dà la precedenza ad attività che si ritengono più stimolanti e piacevoli. Chi sta affrontando il burnout non trova, però gioia ed entusiasmo in nessun tipo attività, il che si traduce in lentezza nello svolgimento e conseguente non rispetto della deadline.
Non è facile evitare situazioni di stress, ma è possibile prevenire il burnout. Comprendere il problema e sapere come gestirlo adeguatamente è fondamentale per poter vivere, in ambito lavorativo e privato, in un ambiente più felice e sano. Imprenditori e manager, per migliorare la gestione dei dipendenti, dovrebbero, secondo Gympass:
Stimolare l’equilibrio della vita professionale dei propri dipendenti stabilendo pause, facendo capire che si è coscienti dell’eccesso di lavoro; Inviare messaggi durante la giornata favorendo intervalli, coffee-break o attività di gruppo.
Stabilire aspettative chiare: se il ruolo del singolo nel team non è abbastanza chiaro, il senso di appartenenza del gruppo si indebolisce e fa salire i livelli di ansia.
Aiutare i dipendenti a comprendere il valore che apportano all’azienda: non sottovalutare l’effetto di un “complimenti!” oppure di un “grazie”.
Incentivare la pratica di attività fisiche lungo la giornata e promuovere uno stile di vita sano: praticare esercizi porta benefici non soltanto per il benessere fisico, ma anche per quello mentale. Esercizi aerobici possono aumentano la sensazione di benessere e abbassare la fatica, lo stress e l’esaurimento emozionale. Inoltre, il burnout può essere anche evitato con scelte nutrizionali sane. Mangiare bene e garantire che il corpo riceva tutti i nutrienti necessari è un primo passo importante.
Tenere sempre in considerazione i sentimenti e le preoccupazioni di ognuno: quando qualcuno del team sente gli effetti del burnout, frasi come “non è poi così grave”, “sono sicuro che la supererai in fretta” oppure “passerà”, possono essere avvertite come mancanza di interesse o di scarsa attenzione al problema. È importante che la persona si senta ascoltata, accolta e supportata anche con l’aiuto delle numerose alternative digitali per il supporto psicologico, come applicazioni e terapie online.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay